Siamo i campioni del mondo del tennis dopo ben 47 e questo ormai è storia, ma la serata magica della Davis di Malaga, non ha avuto solo Sinner come protagonista…
La Coppa Davis torna in Italia dopo 47 anni, è proprio per questo il 26 novembre 2023 sarà una di quelle date che nessuno italiano, appassionato di sport, dimenticherà facilmente e non parliamo solo di chi segue il tennis abitualmente. Dalla finale di pochi giorni prima di Jannik Sinner persa con Djokovic a Torino, fino a seguire proprio la Davis dove si giocava con i colori azzurri e stavolta per un trionfo finale, sono stati milioni gli italiani che hanno seguito le gesta dei nostri eroi della racchetta.
Proprio Djokovic ed i suoi compagni della Serbia sono stati battuti dalla squadra italiana, prima poi della finale in cui gli azzurri hanno battuto l’Australia per 2-0. In campo per la Davis non è sceso ovviamente soltanto Sinner, ma principalmente di lui, nuovo campione italiano, si parla in queste ore. Da ricordare però anche i nomi di tutti coloro che in qualche modo hanno contribuito alla vittoria, come nelle ultime gare dove sono scesi in campo anche Musetti, Arnaldi, Sonego, ma c’è stato anche Bolelli.
Certamente tutti si sono resi protagonisti di una vittoria storica, anche il capitano, Filippo Volandri, ma a fine partita, dopo la bellissima vittoria di Malaga, Sinner ha ricordato che gli azzurri hanno anche un altro protagonista che non si può scordare. A causa degli infortuni degli ultimi mesi non ha fatto parte della squadra, Matteo Berrettini che però assolutamente non ha rinunciato ad essere in Andalusia con tutta la squadra, posizionandosi a Malaga, accanto a Volandri.
Dopo aver raggiunto un traguardo che in Italia mancava dal 1976, Sinner è rimasto lucido come sempre ed ha ricordato davanti alle telecamere: “Matteo ci ha trasmesso tantissima energia positiva. Grazie Matteo. Abbiamo condiviso molte cose insieme in tutto questo periodo. Ieri eravamo a un punto dall’eliminazione. Oggi possiamo festeggiare la vittoria. Siamo molto, molto felici davvero”.
Un po’ come per Sergio Aguero nella vittoria del Mondiale di calcio dell’Argentina, Berrettini è stato l’uomo in più della squadra nonostante le difficoltà fisiche. Un aiuto psicologico che in casi come questi non va sottovalutato. Qualche giorno di vacanza in meno per The Hammer che però, visto il risultato finale, non si sarà certo pentito delle sue scelte.
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