A distanza ormai di parecchi anni, l’ex allenatore tra le altre di Milan, Juve e Roma Fabio Capello, svela il perchè di un addio illustre, lasciando tutti senza parole
Spesso per avere qualche retroscena un po’ più goloso, i tifosi devono attendere diversi anni. Sicuramente infatti, i diretti interessati non possono sempre fare nomi e cognomi davanti alle telecamere, ma quando poi ci si ritrovano a carriera chiusa come per esempio Fabio Capello, vengono fuori delle cose davvero curiose. Probabilmente solo chi all’epoca era molto vicino al mister conosce una storia nello specifico.
L’ex centrocampista è stato un grande allenatore fino a pochi anni fa, ora invece ha scelto di fare l’opinionista probabilmente anche per l’età. Capello ha allenato due volte il Milan e due il Real Madrid, ma anche la Roma dello scudetto del 2001 e nazionali come Inghilterra e Russia.
Capello confessa anche cosa successe con Cassano
Ne avrà quindi visti di campioni passare per i campi d’allenamento dove presiedeva le sue sedute, ma attenzione perché oggi proprio l’ex tecnico spiega quanto sia tutt’altro che difficile avere tanti campioni a disposizione. Tutti credono che quando si hanno squadre fortissime basti mettere in campo 11 calciatori ed il gioco è fatto, ma ecco cosa ha detto Capello della gestione di uno spogliatoio fatto di star.
Non a caso in quegli anni il Real Madrid venne soprannominato Le Merengues. Il tecnico veneto lo ha allenato nella sua seconda parentesi nel 2006/2007 ed in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico della LIMEC, Istituto per mediatori linguistici, davanti a circa 300 studenti ha raccontato retroscena incredibili su super star come Ronaldo, Van Nistelrooy, Gullit e Cassano. Non certo nomi da ultimi arrivati.
Sapete cosa successe quando Capello dovette gestire il Ronaldo brasiliano con i Blancos? Che, a detta del classe ’46 l’attaccante fu fatto fuori. “A gennaio del 2007 decisi di mandarlo via”, ha spiegato Fabio Capello. Era un Ronaldo che non rendeva più, 7 gare ed un 1 gol in campionato da agosto a gennaio, poi la partenza alla volta del Milan. Ma non è solo una questione di reti.
“Gli piaceva fare festa ed aveva problemi di peso. Van Nistelrooy venne da me e disse: ‘Nello spogliatoio c’è odore di alcool'”. Il tecnico del Real chiese anche al ‘Fenomeno’ di dimagrire ma ottenne un risultato troppo basso per convincerlo a non mandarlo via.
Ancora, l’ex c.t. dell’Inghilterra ha confessato poi un altro retroscena: “Con Gullit e Cassano arrivammo alle mani. Cassano prima delle gare ordinava patatine fritte, inaccettabile. Le Cassanate è un termine che inventai proprio io”.