FIGC che guaio: nessuno poteva immaginarsi una cosa del genere ed ora Gravina sta iniziando a sudare freddo…
Questa non ci voleva proprio: la Federazione Italiana Giuoco Calcio ha ricevuto improvvisamente una “minaccia” da più di cento milioni di euro e tutti a via Allegri, sono rimasti completamente spiazzati. Qualche anno fa in serie A c’era una squadra che faceva parlare tutti di favola sportiva ma ora, quella favola sportiva, specie per la federazione si sta trasformando in un incubo. Si perchè ora il Chievo Verona o meglio l’ex presidente della squadra veronese che adesso è ormai fuori dal calcio professionistico da ben due anni, ha deciso di fare causa alla FIGC.
Luca Campedelli infatti, dopo anni di diatribe con i vertici della stessa FIGC, ha deciso di passare alle vie di fatto e la sua decisione, ha spiazzato un po tutti. Malgrado le sue lotte non gli abbiano mai portato alcun risultato evidente, l’ex presidente dei clivensi non si è mai arreso ed ora, ha deciso di schierarsi contro la stessa Federazione, andando per vie legali.
Campedelli ha fatto causa alla FIGC
La richiesta per danni subiti non è certo leggera: sono ben 140, i milioni di euro di indennizzo richiesti da Luca Campedelli. Da quanto possiamo apprendere con il Gazzettino, l’ex presidente dei gialloblù richiede l’importante cifra a causa di una: “illecita esclusione dal campionato di Serie B – ed anche per – la violazione dei diritti di proprietà industriale relativa ai marchi sportivi”.
Ricordiamo che nel 2021 quando arrivò l’esclusione ufficiale dal mondo professionistico per il Chievo Verona, alla società veneta era già stata concessa una prima dilazione per ripagare i famosi obblighi fiscali sulla liquidazione dell’Iva che riguardavano tutto il 2017, tutto il 2018 ed un trimestre del 2019. La Covisoc negò la seconda dilazione dopo che nel 2020 il Chievo interruppe i pagamenti.
Tutti i ricorsi furono poi bocciati e dalla giustizia sportiva e da quella amministrativa. A quel punto i clivensi erano esclusi da ogni divisione professionistica di calcio con conseguente fallimento e liberazione a parametro zero di tutti i calciatori della rosa. Questo, secondo Campedelli, oggi equivarrebbe ad una perdita di ben 140 milioni. Quelli richiesti alla FIGC.
Probabile che si vada quindi al Tar del Lazio a breve per iniziare il processo. Tornando alla Clivense, i tifosi della vecchia squadra hanno trovato un club per cui tifare grazie ad una decisione dell’ex storico bomber, Sergio Pellissier. Lui il presidente della nuova squadra di quartiere, la punta che ha anche giocato una partita in nazionale.
Campedelli però dopo la creazione di quello che in effetti è il nuovo Chievo ha da subito messo dei paletti. La nuova società infatti, non si sarebbe potuta chiamare Chievo Verona 2021, Chievo 2021, Chievo, I Clivense e Clivenze e non avrebbe potuto usare il famoso simbolo dell’allora Chievo Verona.