Kobe Bryant è scomparso ormai nel 2020 eppure il mondo ancora non se ne è fatto una ragione: ci sono atleti che tutt’ora lo indicano come uno dei migliori di tutti i tempi e uno di loro, lo ha voluto celebrare in una maniera unica…
Tutti conosciamo la storia del grandissimo Kobe Bean Bryant, forse il cestista più forte di tutti i tempi insieme a Michael Jordan. Il mondo della NBA e i tifosi in genere, ancora lo piangono e quest’anno 2K gli ha anche dedicato un gioco. Gioco che ha diversi inserti volti a ricordare la sua memoria. All’interno del gioco infatti, i fan potranno vivere i ‘Mamba moments’, momenti salienti della carriera dell’ex Lakers.
Nato a Filadelfia nel 1973, Kobe si era ritirato da pochissimo quando in un incidente con l’elicottero morì nel 2020. Kobe si schiantò e morì insieme ad altre otto persone e purtroppo tra queste otto vittime, figurava anche sua figlia Gianna. Da allora sono tantissimi i gesti degli sportivi di tutto il mondo che lo ricordano e non c’è infatti da meravigliarsi, se i tributi non gli arrivano solo dalla pallacanestro.
Il tributo per Kobe Bryant arriva dal tennis
Lo abbiamo visto piangere lacrime di gioia a Belgrado, accolto da una folla pazza di lui dopo la vittoria dell’ultimo US Open. Lui, Novak Djokovic, poche ore prima però compiva un bellissimo gesto che sicuramente apprezzerà la famiglia di Kobe. Il caso ha sorriso al tennista serbo che ha avuto la fortuna di vincere proprio negli Stati Uniti, lì dov’era nato Bryant, lo slam numero 24. Quello, il numero degli ultimi anni di carriera proprio della guardia tiratrice.
Anche lì ‘Nole’ era visibilmente commosso ed è riuscito a stento a trattenere qualche lacrima. Si libererà poco dopo nella sua Serbia, come detto, ma i respiri profondi fanno notare il momento non facile per lui. Djokovic dopo aver vinto contro Daniil Medvedev, tira fuori una maglia che sulla schiena ha proprio un numero 24 viola e davanti ha una foto dover lui è con Kobe Bryant.
“Mamba forever”, recita la maglia celeste con tonalità di giallo e viola, i colori dei LA Lakers. I due assi dello sport si erano conosciuti nel 2017 quando il cestista si era ritirato da poco. Bellissime le parole che il serbo ha sempre riservato per lo statunitense, ammettendo che spesso è stato proprio lui a dargli l’ispirazione per il suo gioco e spiegando anche che un aiuto da Kobe gli è arrivato anche in maniera diretta.
L’ex giocatore di basket infatti avrebbe spesso parlato a Novak della famosa ‘Mamba Mentality‘ di cui anche tanti cestisti hanno parlato negli anni. Quella mentalità che Kobe da gran signore non teneva solo per sé ma cercava di trasmettere anche ai propri amici. Che fossero cestisti o meno, non era importante.