A poche ore dal derby di Milano, è ancora lungo l’eco della gara giocata dalla nostra nazionale contro l’Ucraina, martedi scorso e il protagonista delle dichiarazioni che hanno lasciato un po tutti senza parole, e stato proprio il protagonista della gara, Davide Frattesi…
La vittoria contro l’Ucraina, la prima dell’era Spalletti, che ci ha rimesso in carreggiata per una qualificazione diretta gli Europei, ha lasciato strascichi profondi, frutto probabilmente della grande tensione psicologica vissuta dagli atleti durante la gara.
Il nuovo commissario tecnico della nazionale azzurra sa bene che per centrare il secondo posto alle spalle dell’Inghilterra sarà necessario vincere le prossime due sfide, prima quella contro Malta, e poi il nuovo impegno con gli ucraini lontano dalle mura amiche.
Nello scenario di San Siro, il 2-1 maturato con doppietta di uno stellare Frattesi è stato però “condito” dai sonori fischi del pubblico di casa verso il nostro portiere Gigi Donnarumma. Ingenerosi o meritati? Le posizioni nel clan azzurro, in tal senso, sono apparse diametralmente opposte.
E’ evidente che parte della tifoseria rossonera non ha ancora perdonato a Donnarumma il brusco addio di qualche anno fa, con il passaggio a costo zero al Paris Saint Germain. A ben guardare, però, il recente vissuto dell’estremo difensore campano, non si può nascondere, accanto ad un talento cristallino, alcuni pericolosi momenti di buio e “uscite a vuoto” che negli ultimi tempi ne hanno minato in un certo senso l’immagine agli occhi della platea di sostenitori azzurri.
Frattesi alza la voce e difende Donnarumma, Spalletti placa la sua “ira funesta”
Donnarumma è un patrimonio del calcio italiano, ma volendo scomodare paragoni illustri con altri portieri che hanno preceduto il ruolo di primo piano che riveste, non ha ancora la costanza di un Buffon e forse non arriverà mai al rendimento dell’attuale capo delegazione dell’Italia, così come, seppur profondamente diverso per caratteristiche fisiche, ricorda nel temperamento un certo Walter Zenga.
L’ex colonna dell’Inter, molto più inquieto nel carattere rispetto a Donnarumma, aveva il suo stesso cristallino talento, ma spesso incappava in errori grossolani e in periodi bui che in un certo senso hanno finito con il lasciare il segno in una carriera comunque prestigiosa.
A difendere Donnarumma ci ha pensato il protagonista assoluto della sfida contro l’Ucraina, quel Frattesi che con una doppietta è entrato di diritto nella storia del calcio azzurro e che non ha perso tempo nell’attaccare i tifosi di San Siro, definendo indegni i fischio a Gigio.
La lezione di Spalletti e la voglia matta di equilibrio: poche parole, spazio solo al campo
Non è finita certo qui, perché a rimettere le cose nel giusto equilibrio, lasciando intendere quanto Donnarumma sia fondamentale per questa nazionale, ma nel contempo frenando la reazione “impetuosa” di Frattesi, ci ha pensato Luciano Spalletti.
Ebbene sì, in due sole gare, l’ex tecnico del Napoli ha già impresso la sua “longa mano” su questa nazionale: l’attaccamento ai colori, la generosità, l’abnegazione da non far mai mancare in campo, il prestigio di indossare una maglia che è un privilegio, ma anche l’intelligenza di saper tacere nel momento giusto.
Il riferimento allo sfogo di Frattesi è palese: i fischi, giusti o meno che siano, devi tenerteli, soprattutto se sei consapevole che nascondono un sacrosanto fondo di verità. Il “bisogna saper tacere” di Luciano Spalletti non ha bisogno di repliche.
“Non facciamoci male da soli”
Dietro le esternazioni del commissario tecnico c’è anche l’invito a non commettere l’errore di farsi del male del soli, specie in un momento in cui tutto deve funzionare a meraviglia e in cui sono troppo importanti, le sfide che arriveranno da qui a breve. In ogni caso ora per pensare alla nazionale ci sarà tempo e già da oggi ci si ributta a capofitto nel campionato con tue gare che si preannunciano altamente spettacolari. Si partirà infatti alle 15 con la super sfida Juventus-Lazio e si proseguirà con il Derby di Milano in programma per le 18, per finire poi con la gara che vedrà i campioni d’Italia in carica, scendere in campo a Marassi alle 20,30 per vedersela con il neo promosso Genoa.