Arriva come un fulmine a ciel sereno, la dichiarazione del capo degli arbitri italiani che dopo le troppe critiche piovute addosso alla categoria in solo tre giornate, stavolta ha deciso di “alzare la voce”.
Nel bene e nel male gli arbitri sono sempre nell’occhio del ciclone. Da sempre i direttori di gara, specie in Italia sono oggetto di scherno. Gli arbitri sono soggetti purtroppo a subire offese di tutti i tipi e molte di queste, come tutti sappiamo bene, vanno sul personale.
L’ironia leggera o pesante che fosse, ha da sempre coinvolto i direttori di gara e la cultura popolare, ha spesso trasformato la loro immagine, in veri e propri nemici giurati, della propria squadra del cuore, a prescindere da tutto. Dal cinema ai libri, dai giornali alla televisione, l’arbitro è da sempre il bersaglio contro cui scaricare la propria rabbia repressa.
I direttori di gara spesso, diventano i bersagli di critiche a volte anche ingiuste
Ultimamente però, sta accadendo sempre più spesso che gli arbitri diventino tristemente, anche bersaglio di aggressioni verbali e addirittura fisiche. Parliamo di azioni che prescindono purtroppo dal loro impegno finendo per trasformarli, in veri e propri capri espiatori di uno sport che dovrebbe trasmettere valori come divertimento e aggregazione sociale.
E’ vero però che a volte, l’innata mania di protagonismo, di cui alcuni di loro sono pervasi viene alla ribalta e allora anche loro ci mettono del proprio per complicarsi la vita. Magari anche senza rendersene conto infatti, con alcuni atteggiamenti fastidiosi, finiscono per rendere ancora più infuocato il clima di determinate partite. Insomma anche in questo caso, come spesso accade, la verità da cercare sta nel mezzo.
Gli arbitri italiani chiedono rispetto: il designatore Rocchi alza la voce
Sembra assurdo ma la tecnologia e la presenza di supporti in campo, vedi l’arrivo del quarto uomo, non ha aiutato i direttori di gara. A fronte dell’arrivo della VAR però, sembra essersi abbassata la soglia tolleranza dei tifosi verso i loro errori. Le trasmissioni televisive così come i giornali che trattano di sport, i siti web che pubblicano notizie 24 ore su 24 e chi più ne ha più ne metta, rendono almeno in Italia, davvero tortuosa la strada che conduce ad una maggiore apertura verso il loro operato.
E’ palese che gli errori, da parte degli arbitri, quando ci sono, spesso possono anche condizionare una partita, magari storicamente hanno anche cambiato l’esito di un intero campionato. Oggi, con la presenza del Var, le società chiedono arbitri al massimo dell’efficienza fisica e al top della concentrazione, visto che sono messi nella condizione di operare al meglio. I direttori di gara, da parte loro, chiedono maggiore rispetto per l’impegno che stanno dando al calcio italiano. Sembra il profilarsi di un nuovo muro contro muro.
Sono questi i “temi caldi” che in queste ore vengono affrontati, e per una volta non sono i giornalisti o i dirigenti a parlare, ma sono loro gli arbitri, che chiedono che sia tesa loro una mano. Lo fanno attraverso la voce del loro maggiore rappresentante, Gianluca Rocchi. Il tono, per la verità, è anche accesso, piuttosto polemico.
Rocchi chiede maggiore tolleranza
Le parole del designatore degli arbitri a margine del Memorial Vincenzo Orlandini, tenutosi in Campidoglio, in un certo senso, potrebbero da un lato far pensare a un tentativo di distensione, dall’altro, però, rischiano di accendere nuovamente la miccia dello scontro.
Rocchi, infatti, in alcuni suoi passaggi, sembra addirittura lanciare un tono accusatorio, dopo che in un primo momento il suo era apparso come un tentativo di ricucire lo strappo.
Rocchi infastidito per le troppe critiche piovute sui “suoi arbitri”
Gianluca Rocchi appare addirittura infastidito dai giudizi dati agli arbitri in queste prime tre giornate di campionato dove le polemiche roventi non sono mancate, come ad esempio nel caso della gara e del rigore non assegnato in Juve-Bologna.
Il designatore degli arbitri si è detto infatti “molto arrabbiato” e ha sottolineato il diritto dei direttori di gara di poter sbagliare. Poi, ad un certo punto della sua disamina, Rocchi chiede di nuovo comprensione, chiede il rispetto per chi umanamente può sbagliare. La sensazione alla fine è una sola: il campionato è appena iniziato e le polemiche arbitri-società-tifosi non sembrano destinate a placarsi. E’ in fondo anche il bello del calcio, non è forse vero?