Il tempo scorre inesorabile e dovrebbe cancellare tutto: dolori, amarezze, brutti ricordi, ma per qualcuno, specie per un portiere in particolare, sembra che questa regola non valga. Un estremo difensore del calcio europeo di diversi anni fa infatti, a distanza di 37 anni nutre ancora rabbia e risentimento, per qualcosa che ancora non è riuscito a dimenticare…
Ci sono rivalità storiche nello sport e nel calcio in particolare, che a volte sopiscono con il passare del tempo, ma ce ne sono anche altre che sembrano addirittura acuirsi inspiegabilmente ed una di queste riguarda quello che avvenne diversi anni fa, tra un portiere ed un fantasista…
Tutti i torti potrebbe non averceli ad essere ancora un po’ arrabbiato, ma da quel 22 giugno del 1986, di anni ne sono trascorsi davvero tanti, troppi. L’allora capitano dell’Inghilterra Peter Shilton, ancora non si da pace per quello che accadde 37 anni fa con la famosa “Mano de Dios”, ma per certi versi, come dargli torto? Quel gesto permise all’Argentina di Maradona di realizzare la prima delle due reti che spianarono la strada della qualificazione contro gli inglesi, ma nel contempo sbatterono fuori gli inglesi da un trofeo che sentivano di poter vincere.
Quel goal che venne convalidato dall’allora direttore di gara, il tunisino Al Bin Nasser, sconvolse (ma in fondo neanche più di tanto) il mondo del pallone.
Per la cronaca Maradona poi, sempre in quella gara, legittimò il successo dei sudamericani sugli inglesi realizzando un goal che è tuttora considerato come il più bello di sempre. Il Pibe de Oro realizzo quel gol scartando tutta la difesa inglese partendo da centrocampo. Lo fece scartando persino lo stesso Peter Shilton, che non potè fare altro che rimanere steso a terra, a veder entrare la palla in rete. A distanza di anni, Shilton, probabilmente, sente ancora il peso “non da poco” di quella sconfitta, non ha dimenticato affatto quell’eliminazione e, nonostante la vita di Diego sia stata caratterizzata dal più tragico degli epiloghi, ci ha tenuto sempre a sottolineare che l’asso argentino non si è mai davvero scusato per quel “furto”.
Peter Shilton: dopo 37 anni il portiere inglese ancora non riesce a dimenticare…
In occasione, poi, della recente messa all’asta della celebre maglia di quella partita, indossata proprio da Maradona, venduta alcuni mesi fa per oltre 8 milioni di euro, Shilton ci è andato giù pesante con la stampa inglese, affermando che oggi non la userebbe nemmeno “come panno per lavare i piatti sporchi”.
Decisamente pesanti e forse anche fuori luogo le dichiarazioni di Peter Shilton, a quasi tre anni dalla scomparsa del Dio del Pallone Maradona, che ha lasciato un ricordo indelebile nel mondo del calcio e che “manca come il pane” ad uno sport a cui ha saputo regalare emozioni come nessuno è stato in grado di fare.
Mentre Shilton, mastica ancora amaro, e mostra “un dente più avvelenato che mai” anche contro chi non c’è più e non può di fatto replicare, qualcuno, che non ha certo peli sulla lingua, a distanza di qualche mese, ironia della sorte inglese come lui, difende il compianto Maradona.
Ci pensa l’ex laziale Paul “Gazza Gascoigne” a ricordare, replicando a muso duro a Shilton, che senza la “Mano de Dios”, il portiere inglese sarebbe praticamente un perfetto sconosciuto per il calcio: insomma palla a centro e 1-1!. Viene da pensare che Diego, il grande Diego, anche da lassù, muove le fila del mondo del calcio, che senza di lui non è più lo stesso, e il suo ricordo è talmente vivo che colleghi, giornalisti, tifosi, di ieri e di oggi, non possono non celebrarlo e difenderlo da attacchi del genere.