Romelu Lukaku vuole Mourinho e Mourinho vuole Romelu Lukaku: scopriamo perché l’attaccante belga e il tecnico portoghese hanno decisamente voglia di lavorare ancora insieme.
Potrebbe concretizzarsi, da qui alle prossime ore, e diventare realtà, la quarta stagione insieme, nelle rispettive carriere di calciatore e allenatore, per Romelu Lukaku, gigante belga ormai ex Inter, in uscita dal Chelsea, e il tecnico portoghese José Mourinho in forza alla Roma.
Sono ore di trattative serrate tra i Blues e la dirigenza capitolina, decisamente vicini ad un accordo che conviene ad entrambi. I londinesi si libererebbero di un ingaggio pesante e di un attaccante in cui da tempo non credono più, probabilmente nemmeno più adatto ai meccanismi della Premier League, la Roma troverebbe finalmente quell’ariete d’area di rigore che a Trigoria, dai tempi di Pruzzo e Batistuta, per arrivare all’epoca recente di Dzeko, ha sempre portato bene ai giallorossi.
Lukaku, potrebbe essere vero, non è più il centravanti implacabile di inizio carriera, pecca decisamente di maggiore discontinuità e incappa spesso in problemi fisici ma, non c’è dubbio, darebbe vigore e nuova linfa vitale a una piazza delusa e amareggiata per un avvio di campionato decisamente sotto tono, un punto in due gare, anche all’insegna, c’è da dirlo, della scarsa fortuna.
Il centravanti belga, se in perfette condizioni fisiche, può essere letale nel nostro campionato e con un Dybala che gli ruota intorno e fa movimento, l’ex Chelsea e Manchester United può offrire alla Roma un indispensabile salto di qualità addirittura anche in chiave scudetto, ricordando che il campionato è appena cominciato.
Lukaku e Mourinho vicininissimi al quarto anno insieme
Perché, ci chiediamo, nonostante il loro rapporto non sia stato sempre rosa e fiori, Mourinho, quando si è aperto lo spiraglio Lukaku, si è esposto in prima persona per avere ancora una volta a disposizione “Big Rom”?
Eppure il primo e unico anno al Chelsea, con Mourinho in panchina, fu decisamente avaro di emozioni per Lukaku, giovanissimo e acerbo, con sole tre presenze e 0 goal realizzati. Fu, però, proprio lo Special One a volerlo al Manchester United, con la prima annata (2017-2018) che fu un capolavoro per Romelu, la migliore della sua carriera, con oltre 50 presenze tra campionato e coppe e ben 27 reti realizzate. La seconda, con 22 gettoni e 6 reti fu decisamente più avara emozioni.
Il loro rapporto, lo ripetiamo, non è sempre stato idilliaco (difficile che esista un calciatore che è andato sempre d’amore e d’accordo con Mourinho), eppure Lukaku vuole fortemente lo Special One e lo Special One vuole fortemente Lukaku.
La Roma può solo giovarne: leziosa e inconcludente davanti, si ritrova con tre attaccanti (Belotti, El Shaarawy, Dybala) che non hanno le caratteristiche che Romelu possiede, ripetiamo se in condizioni fisiche ottimali in grado di fare reparto da solo e di trascinare in alto la Roma con reti pesantissime. Mourinho sa come motivarlo, sa quali sono i suoi pregi e i suoi difetti, anche se il caso Abraham dimostra che con lo Special One in un primo momento può essere amore romantico, poi, all’improvviso, è il gelo.