E’ stato sicuramente uno dei calciatori più amati e osannati dal tifo nerazzurro. I suoi fan lo hanno sostenuto finchè hanno potuto ma poi, anche solo per amore, hanno dovuto lasciarlo andar via per il suo bene….
Non può essere un caso che dopo cinque stagioni, 60 reti realizzate e ben 44 assist in 173 presenze, sia diventato uno dei calciatori più amati dal tifo nerazzurro. I tifosi della Dea lo hanno osannato in tutti gli stadi d’Europa soprattutto perchè, dopo essere stato capace di regalare emozioni “a go go” in campo e fuori, ha portato i tifosi bergamaschi, ad un passo dal sogno di vincere un trofeo.
I tifosi nerazzurri gioiscono (ansa foto) – scommesse.online
L’ex atalantino, ha ancora la maglia bergamasca cucita sulla pelle
E’ stato uno decisamente uno che con i suoi colpi in Italia, ha decisamente lasciato il segno. I fatti parlano da soli. L’ex nerazzurro è uno che, durante la sua permanenza a Bergamo, ha sempre dimostrato lealtà, generosità e attaccamento alla maglia. Nel momento più difficile della sua carriera però, quando si è trovato a toccare il fondo dal punto di vista fisico e psicologico, anche a causa della guerra scoppiata in Ucraina, la società a cui ha dato tanto, soprattutto i tifosi a cui ha dato tanto, hanno fatto moltissimo per lui. I suoi tifosi e la sua società, hanno capito il momento e lo hanno lasciato legittimamente libero di ritrovarsi, supportandolo in un viaggio complicatissimo per lui e per quella che è la sua vera famiglia. Embleatica fu la frase con cui i suoi sostenitori lo salutarono al momento del suo addio a Bergamo: “Arrivederci Caro Professore”.
Il nerazzurro è un vero professore di calcio
Si “Professore“, perchè lui in campo, era davvero un professore. Un maestro delle giocate di classe, con un tocco di palla magico che solo pochi eletti hanno. Il professore che è stato e rimarrà per sempre, l’uomo dei cinque goal della notte di Valencia. Stiamo parlando ovviamente di Josip Ilicic, asso sloveno che oggi a 35 anni, dopo essere tornato in patria da qualche anno, da un paio di mesi sembra finalmente essere tornato se stesso. Josip come detto, da qualche stagione è tornato ad indossare la maglia del glorioso Maribor, ma rimarrà per sempre l’uomo che più di ogni altro ha segnato il passaggio della Dea da provinciale, a nuova big del calcio italiano, a spauracchio per le grandi d’Europa.
L’Atalanta, che da circa un decennio, sotto la guida di Giampiero Gasperini, ha definitivamente spiccato il volo. Il Gasp malgrado abbia comunque sempre avuto alle sue dipendenze, degli ottimi giocatori “già fatti”, è stata anche, sempre e comunque, una vera e propria fucina di talenti. Giocatori giovanissimi provenienti direttamente dal settore giovanile della dea, o da squadre giovanili controllate e quindi “coltivati in casa”.
Ilicic, l’ex nerazzurro e la sua lotta alla depressione
Finché il fisico e soprattutto la serenità mentale hanno retto, Josip Ilicic è stato il vero emblema di Bergamo. Gasperini, vedi il caso Papu Gomez (messo alla porta dopo anni da primo attore), non è certo uno che si è mai lascia condizionare dal passato. Il tecnico ex Genoa e Inter non è uno che si abbandona alla nostalgia, e a detta di molti è un vero sergente di ferro.
Quando è iniziata la crisi di Josip però, Gasp ci ha provato con tutto se stesso, ad aspettare che il suo fuoriclasse si riprendesse. Certo non è una cosa che avrebbe potuto fare da solo, visto che comunque, era lui la guida tecnica della squadra. Insieme a lui infatti, anche la società e Percassi hanno atteso con il cuore, che Josip tornasse ad essere se stesso in tempi ragionevoli, ma purtroppo non è stato così.
Ilicic e il male oscuro
Ad un certo punto della sua carriera e in maniera del tutto improvvisa, i muscoli di Josip hanno cominciato ad essere delicati come il cristallo. Come se non fossa bastato quel male oscuro e invisibile che lo stava attanagliando e che si chiama depressione. Depressione che purtroppo, anche a causa del suo carattere particolare e dei suoi trascorsi infantili, ha più volte fatto più capolino nella sua vita. Il cervello di Ilicic, come accade a tanti, divenne una vera e propria giungla dalla quale fu difficilissimo uscire.
Oggi però, siamo qui a raccontarvi che lo sloveno, per la gioia dei tifosi atalantini, pare avercela fatta e, seppur ormai sia lontano migliaia di chilometri da Bergamo, sembra finalmente essere rinato. Solo una decina di giorni fa infatti, l’ex asso nerazzurro è entrato in campo al 54′, durante una gara di qualificazione alla prossima Conference League e ha guidato la rimonta della sua squadra, contro i lussemburghesi del Differdange.
Dal momento del suo ingresso in campo infatti, si è passati dal risultato di 1-3 a quello di 3-3 in un lampo. Nel recupero del secondo tempo supplementare poi, Ilicic ha completato l’opera realizzando il rigore del 4-3 definitivo che ha permesso al Maribor di proseguire l’avventura nei preliminari di Conference League. Colpi di genio di un campione e di un uomo unico che finalmente sembra essere tornato da un buco nero…