Il trend è davvero impressionate: il club è diventato una vera macchina da soldi senza fine e l’ultima cessione ha stabilito un vero record
Ci sono società che puntano a vincere comprando fior di campioni ed altre che sono costrette a trasformarsi in macchine da soldi per diventare competitive o anche, molto semplicemente, per poter sopravvivere. Il più delle volte sono realtà calcistiche che non hanno e molto probabilmente non avranno mai la possibilità economica di competere con i top club, eppure possono essere in grado, in qualche modo, di scrivere la storia. L’unica maniera in cui possono farlo però, è cercando di coltivare in casa dei talenti, oppure acquistandoli giovanissimi e a basso prezzo per poi trasformarli in oggetto del desiderio “delle grandi”, arrivando a incassare fino a 10 volte tanto quello che hanno speso.
Brighton: la nuova macchina da soldi
Una delle squadre che attualmente potremmo definire senza esagerazioni, come una vera e propria “macchina da soldi”, è la squadra inglese gli del Brighton. Stiamo parlando di una società, quella britannica, in grado di scovare calciatori su cui nessuno avrebbe mai scommesso 1 euro e che invece, in appena pochi mesi di allenamento con un allenatore in grado di insegnare calcio come il nostro De Zerbi, si rivelano come veri e propri astri nascenti su cui, inevitabilmente, i grandi club decidono di puntare.
Con la partenza dello scorso anno di Ben White all’Arsenal per 52 milioni di sterline e con quella più recente di Marc Cucurella al Chelsea per 62, il Brighton ha accumulato un primo tesoretto da quasi 115 milioni che superano di gran lunga i 93 che nel 2011 avevano sborsato per la costruzione dell’American Express Stadium, come riportato dal quotidiano britannico The Sun.
Ma come fa una piccola squadra a diventare una macchina da soldi?
Eppure siamo di fronte a una piccola società, che seppur storica, è tornata in Premier League solo da qualche anno riuscendo a rientrare dei costi sostenuti per il proprio stadio di proprietà, solo vendendo appena due calciatori. Naturalmente come detto, l’abilità non consiste solo nello scovare potenziali campioni, ma per renderli tali, bisogna che a “lavorarci sopra” sia un allenatore di grandissimo spessore umano e caratteriale.
Certo è ovvio che anche l’ambiente e la tifoseria, contribuiscono al raggiungimento dell’obbiettivo mettendo a proprio agio gli atleti, senza fargli sentire addosso, la pressione di non poter sbagliare. Brighton da qualche anno ormai è diventata proprio questo: un’isola felice dove veder esplodere i nuovi talenti. Ovviamente è ovvio che alla base, deve esserci la sostanza perchè non basterebbero l’ambiente o l’allenatore di turno a fare miracoli. I calciatori devono comunque avere qualità vere che, al netto di possibili problemi caratteriali, prima o poi devono venire fuori. Insomma Brighton puo’ trasformare i giovani calciatori in talenti, e se valgono qualcosa, nel club allenato da De Zerbi possono farlo.
Anche l’ecuadoregno Caicedo venduto a peso d’oro
Il massimo accade quando il calciatore che ti frutta introiti del genere te lo sei cresciuto in casa, è nato nelle tue giovanili: tutto questo accresce anche l’immagine di una società, come il Brighton, che dimostra come si possa far calcio alla vecchia maniera e poi reinvestire il denaro incassato dalle cessioni costruendo addirittura un nuovo stadio.
Le plusvalenze record non sono certo finite qui in casa Brighton, non si sono concluse agli affari di White e Cucurella, perché gli inglesi hanno messo a segno un trasferimento record che ha generato un guadagno incredibile, per non dire inatteso. Stiamo parlando di un calciatore pagato appena 5 milioni nel 2020 dall’Independiente e ceduto, questa estate, udite udite, a 133! Il suo nome, lo avete compreso tutti, è l’ecuadoregno Moises Caicedo.
21 anni, concentrato di forza fisica e talento: il Chelsea ha deciso di investire su di lui una cifra incredibile, per molti considerata spropositata, optando di fatto per una politica di massiccio ringiovanimento della rosa. Caicedo è una mezzala “rubapalloni” con una resistenza incredibile, in campo in 90 minuti non si ferma mai. Se a 21 anni Moises Caicedo è diventato il giocatore più costoso della storia della Premier League è anche perché ha bruciato tappe in continuazione. La fiducia che i suoi allenatori hanno riposto in lui sin dai primissimi anni di carriera è impressionante: anche a livello giovanile, Moises ha giocato sempre sotto età e si capisce facilmente il perché.
E’ De Zerbi il vero segreto della Macchina da soldi Brighton?
Nel lavoro con mister De Zerbi, Caicedo ha completato di fatto la sua maturazione, per quanto si possa considerare maturo un giocatore di 21 anni. Con la cessione di Bissouma nell’estate 2022, ne ha ereditato anche le funzioni in campo: in questa stagione, per esempio, l’ecuadoriano ha aumentato il volume di contrasti tentati e vinti e anche il numero di palloni intercettati. La media gara, a livello di dati, è impressionante: 51 palloni toccati a partita, 36 passaggi tentati con il 91% di successo e 6 duelli vinti su 8.
Volendo trovargli un neo, gli manca il contatto con la porta e la propensione al goal, ma potrebbe essere considerato un Oriali all’ennesima potenza. Caicedo è la fonte cristallina del gioco di ogni squadra, da lui parte tutto. Ottimo anche come uomo assist, secondo i Blues siamo di fronte ad uno che diventerà tra i calciatori più forti della storia. Comunque vada il Brighton ha fatto di nuovo centro!