Oggi parliamo di uno dei bomber che ogni allenatore avrebbe voluto avere nella propria squadra. A 37 anni e dopo oltre 300 reti in carriera il nostro campione non è ancora sazio e lo dimostra partita dopo partita. Stiamo parlando del brasiliano ex Porto Hulk, ovvero del “supereroe” del calcio che non ha di certo bisogno di presentazioni, visto il curriculum…
Ci sono campioni che sono stati grandi e che malgrado gli anni passino inesorabili, non hanno la minima voglia di smettere e lui è uno di quelli. Quando il brasiliano è nell’area di rigore avversaria “vede ancora rosso”, come i tori di razza delle corride spagnole.
37 anni suonati, Givanildo Vieira de Souza (meglio conosciuto come Hulk), lo conoscono ormai in tutto il mondo. Lo conoscono soprattutto i difensori e i portieri delle squadre avversarie che hanno avuto a che fare che le sue capacità fisiche, il suo coraggio, la sua abnegazione e con la sua voglia di non arrendersi mai.
Specialista dei calci piazzati, come ogni brasiliano che si rispetti, Hulk è un concentrato di potenza; 180 centimetri di muscoli, grandi doti nel gioco aereo, Hulk ha fatto ritorno in patria e ora indossa la prestigiosa maglia dell’Atletico Mineiro. Da qualche giorno spopola sul web la sua ultima impresa, un tiro da fermo, di una incredibile potenza, da 40 metri con cui ha piegato le mani all’estremo difensore avversario.
Un solo rammarico, c’è, consentiteci, rispetto a una carriera prestigiosa: non lo abbiamo mai ammirato nel campionato italiano, dove si sarebbe fatto certamente valere. La nazione dove ha lasciato i ricordi più indelebili? Certamente chi ancora lo ricorda con un pizzico di rimpianto sono i tifosi del Porto.
Sono state ben 170, le presenze per Hulk nella Primeira Liga Portoghese, e tali apparizioni sono state condite da ben 78 reti: un bottino che senza dubbio lo ha consegnato alla storia come uno degli attaccanti più prolifici della formazione lusitana dell’ultimo ventennio. Dopo il Portogallo per Hulk poi, è stato un continuo girovagare, tra Russia, con lo Zenit e Cina, con lo Shanghai SIPG. Un dato importante, per il brasiliano è che malgrado le sue prestazioni fossero state sempre importanti, ha spesso cambiato maglia, ma in ogni caso, ovunque è andato, non è mai stata “toccata e fuga”.
Tutto questo significa che il bomber senza età lasciava sempre il segno, diventata uomo spogliatoio, entrava nel cuore dei tifosi, faceva la gioia dei suoi allenatori. E se la voglia di “spaccare” le porte avversarie è ancora quella di un ragazzino, e il fisico è, come detto, a prova di bomba, non c’è dubbio che Givanildo Vieira de Souza ci delizierà ancora per qualche anno con le sue giocate, prima di decidere davvero di consegnare la sua carriera alla storia e il video pubblicato su Instagram, ne è l’esempio:
E pensare che Hulk aveva iniziato in Giappone, con 4 maglie diverse, dando l’impressione, decisamente sbagliata, che non era uno di quegli attaccanti destinati a lasciare il segno nella Vecchia Europa. Da tre stagioni Hulk “il terribile” ha fatto ritorno a casa. 110 presenze con già 71 reti all’attivo con i bianconeri di Belo Horizonte.
In una carriera così, poi, non poteva certo mancare la nazionale verde-oro, con 49 presenze e 11 reti. La soddisfazione di disputare un mondiale c’è stata, quella che ogni bomber sogna, con il terzo posto a pari merito con l’Olanda, anche se resta il ricordo di quella infausta semifinale persa per 7-1 contro la Germania. Un solo tempo giocato per Hulk, che fu sostituto al giro di boa.
La somiglianza con il campione di culturismo, Lou Ferrigno, gli regala un soprannome che si porterà dietro per tutta la carriera. Gli mancava decisamente, dopo un peregrinare in giro per il mondo, il ritorno alle origini. I ricordi più belli? Come dicevamo li ha lasciati al Porto. Le statistiche parlano di 78 gol e 63 assist in 169 presenze con i Dragões oltre a vari trofei di rilievo – l’Europa League del 2011 su tutti – ma va citato il segno profondo che Hulk, come detto, lascia nel cuore tifosi portoghesi, un amore testimoniato anche dalla statua eretta in suo onore nel museo del club.
Nel corso della sua carriera ha segnato finora un totale complessivo di 361 reti, che gli sono valse una serie di successi a livello personale che non tutti si possono permettere. Ovvero parliamo di tre campionati portoghesi, tre Coppe del Portogallo, tre Supercoppe di Portogallo, una Europa League, un campionato russo, una Coppa di Russia, una Supercoppa di Russia, un campionato cinese, una Supercoppa di Cina, un campionato brasiliano, una Coppa del Brasile, una Supercoppa del Brasile e una Confederations Cup.
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