Max Verstappen, pilota olandese della Red Bull due volte campione del mondo di Formula 1, ha parlato del proprio futuro facendo una clamorosa rivelazione.
Solo un anno fa circa andava in scena un testa a testa emozionante in Formula 1 tra Max Verstappen e Lewis Hamilton. Un duello che si è concluso all’ultimo Gran Premio della stagione, quello di Abu Dhabi, grazie a un sorpasso da parte dell’olandese sul rivale inglese alle ultime tornate del penultimo giro.
Un Mondiale che ha avuto un uno strascico di polemiche che si sono protratte per diverso tempo. Diversa invece è stata la sorte per questo Mondiale. Questa stagione non si deciderà per nulla alle ultime curve. Infatti ha avuto un solo padrone: ancora una volta il campione olandese, che si è già aggiudicato il suo secondo titolo iridato con diversi Gran Premi di anticipo.
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Verstappen, la clamorosa rivelazione sul proprio futuro
Inoltre Max è in corsa per superare il primato di vittorie in una singola stagione, vale a dire tredici, detenuto da Michael Schumacher. Intanto il fuoriclasse olandese non solo ha vinto il titolo piloti, ma ha anche regalato quello costruttori alla “sua” Red Bull.
Insomma sembra proprio che Max abbia tutte le carte in regola per dominare in Formula 1 ancora per diversi anni, sempre che non decida prima di appendere il proprio casco al chiodo. Uno scenario che, secondo molti, potrebbe piuttosto lontano, anche se il pilota olandese non mette questo momento troppo distante.
Difatti il campione, parlando della propria carriera ai microfoni di Sky Sport, ha dichiarato in merito al proprio futuro al volante di una monoposto di Formula 1. “La mia carriera potrebbe essere molto lunga, ma non mi vedo correre fino ai miei 40 anni, ci sono altre cose che vorrei fare. Mi diverto tanto con quello che faccio adesso, vorrei essere competitivo per un altro paio d’anni e ho un contratto fino al 2028. Dopo quel termine, dipenderà da come andranno le cose. Forse proverò un paio di esperienze diverse nel motorsport, perché è importante provare anche altro“.
