La Superlega si sta riorganizzando e chiede un dialogo al mondo del calcio per combattere l’Uefa e cambiare le regole del gioco: Juventus, Real e Barcellona rilanciano la sfida e svelano il loro asso nella manica.
Per il ciclo “a volte ritornano”, dalle ceneri di un oblio che sembrava averla condannata per sempre, riecco spuntare fuori, in tempo per Halloween, la Superlega. Perché, nonostante ormai se ne parli molto meno, Juventus, Real Madrid e Barcellona non hanno alcuna intenzione di arrendersi all’Uefa, e continuano la loro battaglia per creare un nuovo ordine mondiale nel gioco del calcio. Mentre i tribunali continuano a dar ragione all’istituzione europea, i tre top club europei svelano il loro asso nella manica.
Facciamo ordine. Anche se non se ne sta parlando molto, la battaglia legale tra Uefa e Superlega continua e a breve dovrebbe arrivare la sentenza della Corte di Giustizia Europea sull’annosa questione.
In attesa della decisine dei giudici, nelle ultime ore è intervenuto sul caso al parlamento europeo il vice presidente della Commissione UE, Margaritis Schinas, sostenendo che questo progetto permetterebbe ai club più ricchi, attraverso un circuito chiuso, di dividersi circa cinque miliardi di euro all’anno, contravvenendo totalmente all’idea europea di sport, basata su altri valori. Dichiarazioni che sembrano anticipare la più che probabile sentenza. Ma intanto Juve, Real e Barça non si danno per vinti, e rilanciano così.
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L’asso nella manica di Agnelli e Florentino Perez
Il motto che sta convincendo i tre club ad andare avanti è solo uno: “Il calcio può fare di meglio“. Per questo motivo, senza cedere di un passo, hanno scelto di aprire una nuova fase del progetto, attraverso la società A22. A capo della stessa il 19 ottobre è infatti arrivato un nuovo CEO, Bernard Reichart, un dirigente con esperienza nei media e nello sport che potrebbe cambiare totalmente le carte in tavola.
Con un video pubblicato sui social, proprio Reichart ha voluto infatti tendere la mano a tutto il mondo del calcio, società, tifosi e principali stakeholder, spiegando cosa voglia esattamente fare la Superlega e su quali punti poggi il suo intero progetto in questa ripartenza. Ecco quali sono:
"Football can do better", states Bernd Reichart, our new CEO. That's why we will organize a broad dialogue with clubs, fans and all those who want to build a better home for #EuropeanClubFootball. Watch his video statement: pic.twitter.com/TbHntRy0pv
— A22 Sports (@A22Sports) October 19, 2022
Detta in altre parole, se il calcio europeo non resterà al centro del sistema calcistico mondiale, essendo già in crisi con tutta probabilità finirà per fallire, o nella migliore per le ipotesi diventerà un “giocattolo” nelle mani di potentati economici che potrebbero determinare il futuro di ogni singolo club. Per questo motivo serve aprire un dialogo costruttivo per capire cosa e come cambiare, per il bene di tutti. Il che potrebbe anche essere condivisibile, non fosse che la ricetta proposta per risolvere questo problema fin qui è sembrata tutto meno che giusta, corretta e meritocratica.