La Reggina vuole assolutamente tornare in serie A e lo sta dimostrando sul campo. Malgrado la sconfitta di ieri a Parma, gli amaranto con sei vittorie e tre sconfitte dopo 9 giornate, sono al secondo posto nel campionato di serie B con 18 punti; Mentre però i tifosi sognano però, in settimana è arrivato un fulmine a ciel sereno…
La Reggina sta seriamente puntando a tornare in serie A già da questa stagione. Sono ben 18, i punti conquistati dai calabresi in questo primo scorcio di stagione e il bottino vale il secondo posto in classifica, un punto dietro all’altra sorpresa stagionale: la Ternana. Un inizio di stagione incredibile per la squadra di Super-pippo, visto che gli amaranto, solo questa estate, avevano seriamente rischiato di fallire. Questo ottimo avvio tra l’altro, conferma anche l’ottimo lavoro svolto dal ds Taibi durante l’ultima sessione di mercato. Il direttore sportivo infatti, grazie anche al budget concessogli dalla nuova proprietà, ha fornito a Pippo Inzaghi una rosa decisamente competitiva per la categoria.
Spunta un’inchiesta
Non è tutto oro quello che luccica però. Nella giornata di mercoledì 12 ottobre infatti c’è stata una perquisizione nella sede della squadra calabrese per alcuni accertamenti fiscali. Nel mirino oltre 703 mila euro ricevuti dalla Reggina, a titolo di permuta, quale pagamento di una sponsorizzazione. Nell’aprile 2022 poi questa cifra sarebbe servita per compensare debiti tributari e previdenziali relativi ai periodi di imposta dal 2016 al 2020. Si tratterebbe però, stando almeno ad un’inchiesta portata avanti dalla Procura di Bari, di crediti fiscali fittizi.
La Procura ipotizza reati di riciclaggio e impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita. Intanto la Guardia di Finanza ha sottoposto a sequestro preventivo d’urgenza le disponibilità finanziarie di una società di prodotti elettromedicali di Lecce. Più nello specifico, l’indagine riguarda un presunto circuito illegale di compensazione di crediti d’imposta inesistenti che graviterebbe intorno alla figura di un imprenditore barese attivo nel settore edile. Durante i vari controlli, è emerso che parte dei soldi di questo giro, i 703 mila euro citati sopra, sarebbero finiti proprio alla Reggina. La Covisoc (Commissione di vigilanza sulle società di calcio) ha ovviamente ricevuto subito dettagli sui fatti e si è attivata per il monitoraggio.
Il comunicato della Reggina
Intanto la Reggina ha dato ulteriori specifiche sulla questione con il seguente comunicato: “Nella giornata di ieri sono stati acquisiti dalla Guardia di Finanza alcuni documenti relativi alle precedenti gestioni della Reggina 1914. L’acquisizione è stata fatta su richiesta della Procura della Repubblica di Bari per indagini di natura fiscale. Non è stato acquisito né richiesto alcun documento riguardante l’attuale gestione o proprietà che non è in alcun modo coinvolta e non ha mai avuto nessun rapporto con i soggetti sotto inchiesta”