Tra i nuovi talenti della Spagna, uno dei più autentici è Pedri. Il giovane catalano è un calciatore che potrebbe far comodo non solo alla nazionale di calcio delle Furie Rosse, ma anche a quella di un altro sport, molto amato a Madrid…
Ci sono grandi campioni che riescono bene solo in uno sport, o addirittura in una sola specialità, riuscendo magari, ad esibirsi in un gesto atletico ben preciso; Altri invece sembrano portati per fare praticamente di tutto, o quasi. Alcuni di questi ultimi addirittura, riescono ad eccellere in discipline così diverse l’una dall’altra, tanto da dare l’idea di essere dei fuoriclasse veri. A questa categoria appartiene Pedri, uno dei diamanti grezzi della nuova nidiata del Barcellona. Se pensi che il calcio sia il suo unico sport, infatti, ti sbagli di grosso.
L’infaticabile centrocampista classe 2002 ha superato da poco la maggiore età, ma vanta già esperienze che molti calciatori sognano una vita intera. Ha debuttato con la maglia del suo club del cuore, ha giocato in Champions, in Europa League, da protagonista ne LaLiga ed è orma da oltre un anno uno dei gioielli del Barcellona e della Spagna.
Agli ultimi Europei ha fatto ammattire anche l’Italia di Mancini, poi vittoriosa ai rigori, e ha dimostrato di essere già pronto a diventare un leader delle Furie Rosse come del Barça; Talmente leader da poter ambire, magari, anche a giocare non solo nella rappresentativa calcistica, ma anche in quella di un altro sport molto popolare in Spagna. Le qualità, infatti, sembrerebbero esserci.
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Pedrito, che colpo: numero pazzesco del campione del Barça
Secondo tutti i tifosi catalani, saranno proprio Pedri e Gavi i due gioielli che proietteranno il club nuovamente verso grandi successi nel prossimo decennio, magari con il contributo del talentuosissimo, ma meno fortunato, Ansu Fati. Questi ragazzi in effetti, i numeri ce li hanno veramente e Pedri in particolar modo, anche al di fuori del mondo del calcio, riesce sempre a stupire. Basta guardare un video, diventato virale sui social, per rendersene conto.
Trapiantato dal rettangolo verde al parquet, Pedri non ha perso la sicurezza nei suoi mezzi. Se con il pallone tra i piedi è un portento, non è da meno con la sfera arancione tra le mani, come dimostra questo tiro da tre punti degno del miglior Pau Gasol, per restare in terra iberica.
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Ha la mano calda, il buon Pedri. E fa nulla se lo stile non è perfetto e se qualcuno, evidentemente un po’ perfezionista, ironizza sul suo tiro in quanto diretto all’angolo, quasi come fosse semplice mettere una tripla appoggiandosi al tabellone. Resta il fatto, incontrovertibile, che Pedri ci sa fare. Non sarà magari un professionista, ma siamo certi che, anche sul campo di basket, riuscirebbe a venir fuori meglio di molti suoi colleghi.