Che scandalo incredibile: qualche giorno fa, un funzionario ha mostrato il lato oscuro del calcio femminile negli Stati Uniti e la cosa ha lasciato tutti a bocca aperta…
Anche in Italia ormai, il calcio femminile si sta imponendo in maniera importante ma di certo siamo ancora lontani dai livelli che hanno raggiunto nazionali come la Svezia, gli Stati Uniti o il Brasile. Proprio gli USA, fino a qualche tempo fa erano considerati da tutti, un vero e proprio esempio da seguire, visto il livello a cui viaggiavano le statunitensi ma ora le cose sembrano essere ben diverse… Negli ultimi tempi infatti, stanno emergendo in maniera sempre più importante, i casi di abusi sessuali perpetrati nei confronti delle calciatrici e un rapporto redatto da Sally Yates, ha fatto il resto.
Un rapporto dettagliatissimo
Il rapporto consta di 172 pagine e contiene interviste di oltre 200 calciatrici. Nel rapporto sono presenti dettagli a tratti raccapriccianti, che parlano di bullismo e di minacce da parte degli allenatori. Spiccano le dichiarazioni di Megan Rapinoe e Alex Morgan, due delle calciatrici più famose del mondo, che già diversi anni fa denunciarono la passività delle istituzioni americane nei confronti dello scandalo, che allora era ancora di piccole dimensioni.
Calcio femminile negli Stati Uniti: scoppia lo scandalo
USA forward Lindsey Horan says the damning report that concluded emotional abuse and sexual misconduct has been systemic in the top tier of women's football in the Unites States reflects a global problem.pic.twitter.com/Pgs1CDQ3kP
— Sky Sports News (@SkySportsNews) October 5, 2022
Ebbene, quali tipologie di abusi sono presenti sul rapporto di Sally Yates? Nello specifico si parla di commenti a sfondo sessuale, avance, contatti indesiderati e rapporti sessuali forzati. Secondo le indagini, tutto ciò accadeva all’interno della North American League, la versione “femminile” della Major League Soccer. L’aspetto che più degli altri fa impressione però, è il punto in cui si parla di rapporti considerati “sistemici”, e quindi perpetrati e ripetuti nel tempo.
In merito alla vicenda, che negli Stati Uniti ha raggiunto un riscontro mediatico notevole, si è espressa la presidente della United States Soccer Federation Cindy Parlow Cone che, durante un intervista andata in onda su un emittente nazionale, ha affermato che ora il suo compito è incentrato a garantire a tutte le atlete, di crescere e competere in un luogo sano.
