La crisi energetica in atto non sta solo colpendo aziende e famiglie, ma anche il mondo del calcio
La crisi energetica sta coinvolgendo tutti noi in questo momento critico. Un momento che tuttavia non vede esente il mondo del calcio, essendo questo estremamente connesso con l’andamento economico a livello internazionale. E così, dopo gli ultimi duri anni condizionati da chiusure, ecco che ancora una volta si sta discutendo degli stadi. Infatti, questi impianti fortemente energivori, dovrebbero almeno per un periodo limitare al minimo la loro attività, con lo scopo di attenuare il prezzo delle bollette che, come detto, ha raggiunto numero impressionanti.
In precedenza, lo stesso presidente della FIGC Gabriele Gravina aveva esortato il governo ad agire per trovare una soluzione. Gravina si riferiva non agli stadi in sè, ma all’impianto sportivo della Nazionale Italiana situato a Coverciano che negli ultimi mesi ha rischiato di chiudere.
Stadi chiusi, Ghirelli (LegaPro): “Bisogna intervenire subito”
Intervenuto al Social Football Summit di Roma, il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli ha detto la sua su questo tema molto complesso che potrebbe condizionare il resto del campionato. Alla domanda sull’attuale crisi energetica ha risposto che sarà di lungo periodo e cambierà lo stile di vita di chi lavora nell’ambiente calcio.
Queste le sue parole: “Sarà una crisi di lungo periodo. Io credo che volenti o nolenti ci dobbiamo porre il problema di cambiare gli stili di vita: anche una società di calcio. I maggiori costi sono per chi ha i centri sportivi giovani o chi ha stadi grandi. Il rischio è se non si comprende bene, cosa avviene nel centro sportivo giovanile? Bisogna intervenire in questa direzione”.
Intanto la Serie A sta lavorando per tentare di risolvere il problema. L’idea, al momento non ancora discussa dai massimi dirigenti della Lega, sarebbe quella di ridurre l’accensione delle luci e di giocare le gare nella fascia oraria che va dalle 12.30 alle 18, in modo da evitare un dispendio maggiore di energia. Anche gli strumenti in mano al direttore di gara, come ad esempio il Var, dovrebbero limitare al minimo la loro accensione. Secondo diverse stime, tali azioni permetteranno una riduzione del 25% dei tempi di illuminazione.