La star dell’NBA svela l’amara verità: “Il no al vaccino mi è costato carissimo”

la superstar dell’Nba racconta la sua amara verità e svela: “Il no al vaccino mi è costato 100 milioni. L’estate dei Nets? Imbarazzante per come è andata”

La grande star dell’NBA non ha peli sulla lingua, e le sue interviste sono sempre molto attese. Kyrie Irving non è mai banale, e spesso le sue parole lasciano il segno. Il point guard dei Nets Brooklyn ha fatto discutere soprattutto nel pieno della pandemia, quando il Covid era l’argomento all’ordine del giorno in tutti i settori, anche per quanto riguarda lo sport. La sua posizione anti vaccino ad esempio, ma anche un’estate tormentata dove sembrava essere molto vicino al cambio di squadra.

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La star dell’NBA svela l’amara verità: “Il no al vaccino mi è costato carissimo” (LaPresse)

E’ stato lui stesso ad ammettere la possibile svolta della sua carriera: “C’erano varie opzioni sul tavolo, ma neanche così tante a causa di qualche pregiudizio attorno al mio nome. Qualcuno pensa che io sia totalmente votato alla causa”. Il riferimento, appunto, al suo non essersi vaccinato. Sempre la sua posizione è stata contraria, e Irving si è ritrovato a essere uno dei pochi giocatori di NBA a non essere vaccinato contro il Covid. Per questa posizione ha dovuto fare i conti con l’obbligo di vaccinazione imposto dallo stato di New York, e infatti si è ritrovato fuori squadra per decisione della società.

Nba, Irving e le pesanti conseguenze dopo il “no” al vaccino anti Covid

Il motivo è che avrebbe potuto giocare solo le partite in trasferta, e solo dove i non vaccinati potevano scendere in campo. E non a caso Irving si è lamentato: “Mi è stato imposto una sorta di ultimatum: se vuoi l’estensione del contratto ti devi vaccinare”. Poi ha aggiunto un altro particolare: “Prima della scorsa stagione ho rinunciato a oltre 100 milioni di dollari. Era un ottimo contratto, ma ho dovuto dire di no perché non ero vaccinato”. Una posizione di coscienza che gli è costata cara, anche se i Nets hanno poi seccamente smentito.

 

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“Nessun ultimatum, la nostra era solo una richiesta legittima. Volevamo sapere su quali giocatori potevamo contare fino alla fine e fino a che punto – ha detto il GM dei Nets Sean Marks – rispettiamo la sua scelta, ma le prospettive di rinnovo si sono arrestate quando lo stato di New York ha imposto l’obbligo vaccinale”. Inoltre il club ha spiegato che non c’era ancora nessuna offerta ufficiale, quindi è scorretto parlare di ritiro della stessa.

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