Roger Federer non è più un tennista professionista, ma per il momento non ha ancora lasciato il tennis: ecco quale potrebbe essere il suo nuovo ruolo da qui in avanti, l’esordio è già avvenuto in Laver Cup.
Il mondo è ancora commosso per il suo splendido addio al tennis. Dobbiamo ancora capacitarci del fatto che, se tutto va bene, potremo ammirare ancora le sue eleganti movenze in qualche match d’esibizione o al massimo nei tornei del circuito delle leggende. Ma Roger Federer non vuole più star fermo a piangersi addosso. Il tempo passa, bisogna accettarlo, e a quanto pare il campionissimo ha già le idee chiare su cosa potrebbe fare. Una dimostrazione l’ha già data nel corso della Laver Cup 2022.
Se c’è una cosa che Federer sa fare benissimo è capire il tennis, leggere il gioco, riconoscere i punti di forza e di debolezza di un avversario. Certo, in carriera, mentre era in campo, a volte la tensione gli faceva annebbiare la vista e la testa. Ma dal di fuori la lettura di un match per lui potrebbe diventare il pane quotidiano.
Così, adesso che è finita la sua carriera agonistica, potrebbero aprirsi per il più grande giocatore di tutti i tempi delle nuove prospettive fino a pochi anni fa impensabili. E a beneficiarne potrebbe, chissà, magari essere anche qualche suo giovane collega italiano. Basta guardare cosa è accaduto in Laver Cup per cominciare a sognare…
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Roger show anche fuori dal campo: è nata una nuova stella?
Pur non essendo un torneo ufficiale dell’ATP, bensì poco più di un’esibizione, la Laver Cup attrae ogni anno migliaia di spettatori a Londra e milioni in tutto il mondo dalla tv. Soprattutto, riesce a coinvolgere i migliori giocatori del circuito, tra cui quest’anno anche il nostro Matteo Berrettini. Un tennista amatissimo e in grado di ben figurare anche in quest’edizione, grazie ai consigli di un maestro speciale.
Tifoso numero uno e special coach del nostro Matteo durante il torneo è stato infatti proprio Roger Federer. Il giorno dopo il suo commovente addio, il campione elvetico ha pensato bene di dare una mano al giocatore italiano, trasformando un semplice “coaching” in uno dei momenti più importanti nella carriera di Matteo:
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Pochi secondi che sono riusciti a mettere in mostra non solo la sua bravura nella lettura della situazione, ma anche la sua calma e serenità, qualità che potrebbero farne un ottimo coach per quei talenti che, magari, hanno bisogno di una guida carismatica al proprio angolo per poter rendere al meglio. E tra i fan c’è già chi gli dà qualche consiglio: “Roger, allena Musetti!“. Chissà se prima o poi accetterà questa proposta.