Il calciatore attaccato dagli ultras della sua squadra, altro che capitano: “Mai stato un leader e mai lo sarà”. Non è la prima volta che accade
E meno male che lui è il capitano della sua squadra. Il difensore riceve un fortissimo attacco da parte dei propri tifosi, che con un duro comunicato non solo condannano l’ultima iniziativa del giocatore, ma lo dequalificano totalmente dalla carica di leader di fatto delegittimandolo dal suo ruolo di capitano. E’ accaduto al centrale della Juventus Leonardo Bonucci, attaccato duramente dal gruppo organizzato dei “Drughi”, alcuni degli ultras della squadra bianconera.
La formazione di Allegri ha cominciato la stagione in modo pessimo, con appena 10 punti in 7 partite di campionato (2 vittorie, 4 pareggi e 1 sconfitta) e ancora peggio in Champions, con due ko nelle prime due partite. Tensione alle stelle, tifosi infuriati e allenatore nel mirino. Tuttavia, i Drughi se la sono presa con Bonucci, accusato per aver portato i compagni di squadra sotto la curva a chiedere scusa ai supporters. Una scena vista già dopo il ko in casa contro il Benfica in Champions, e che si è ripetuta dopo la disfatta in trasferta col modesto Monza. Ai tifosi questa scena non è piaciuta: i giocatori in piedi, impalati, a guardare i tifosi delusi che intanto fischiavano e contestavano.
Secondo gli ultras che hanno contestato Bonucci la scelta è stata sbagliata, o meglio definita ridicola. “Bonucci non è mai stato un leader e mai lo sarà”, tuonano gli ultras juventini. “In questo momento particolare di confusione generale dove sia tra i giocatori che in Juventus e in Curva, si assiste a un momento di totale anarchia dove chiunque ne abbia voglia – si legge nel comunicato diramato dal gruppo Viking-Drughi – a turno, si erge a intenditore, a capo, a leader ed a responsabile senza che abbia il carisma e nemmeno il riconoscimento della gente o da chi da anni conosce l’ambiente”.
Non è la prima volta che Bonucci viene contestato: il rapporto con i tifosi si è rotto quando il giocatore lasciò la Juventus da capitano per andare al Milan, senza riservare parole dolci per la sua allora ex squadra. Un passo falso, perché il difensore si pentì e tornò indietro: ma l’accoglienza per lui è sempre stata decisamente poco morbida. Eppure il calciatore ha riconquistato la fascia e un posto centrale nella formazione titolare, anche se ai tifosi questo non ha mai fatto molto piacere.
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