Non tutti hanno voluto rendere omaggio alla regina Elisabetta dopo la sua scomparsa: durante il minuto di silenzio per la sua morte, un calciatore ha scelto di ribellarsi apertamente con un gesto clamoroso.
Incredibile, ma vero: anche in Inghilterra non tutti sono rimasti davvero scossi per la scomparsa della regina Elisabetta. Se tantissimi cittadini si sono riversati per le strade per rendere spontaneamente omaggio alla monarca scomparsa a 96 anni, simbolo di un’era per il Regno Unito, altre persone hanno scelto di restare fuori da ogni manifestazione di lutto, per coerenza con le proprie idee. Tra queste anche un calciatore, che si è reso protagonista di un gesto clamoroso durante il minuto di silenzio per Her Majesty.
Come tutti sappiamo, subito dopo la morte della regina il Regno Unito ha voluto fermarsi per dieci giorni di lutto, e anche il calcio ha scelto di bloccarsi almeno per un turno, volendo rispettare il Paese in un momento di così grande dolore. Appena tornati in campo, però, è successo quello è stato davvero incredibile.
Poco prima di un match di Championship, la seconda serie del campionato inglese, tra Huddersfield e Wigan Athletic, le due squadre si sono riunite al centro del campo per il consueto minuto di raccoglimento. Un gesto di rispetto che però non ha trovato d’accordo tutti i giocatori in campo, e così uno di loro ha deciso di manifestare il proprio dissenso in modo pazzesco.
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McClean si ribella durante il minuto di silenzio
Mentre tutti i giocatori in campo erano abbracciati in segno di lutto, James McClean, calciatore del Wigan, ha scelto di restare in disparte. Una decisione che può sembrare esagerata, ma che manifesta la sua coerenza di idee, soprattutto considerando che il giocatore in questione non è inglese, ma è originario di Derry, in Irlanda del Nord.
Nonostante abbia accettato di tenere la fascia nera in segno di lutto al braccio, McClean ha deciso di ribellarsi durante il minuto di silenzio per ragioni molto importante. Derry, la sua città, è stata è stata protagonista della famosa Bloody Sunday, una delle pagine più controverse della storia reale di Elisabetta II. Per questo motivo il calciatore ha scelto di protestare in maniera civile ma clamorosa:
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Per chi non ricordasse l’accaduto, viene ricordata come Bloody Sunday una delle vicende più sanguinolente nella storia della “guerra civile” tra Irlanda del Nord e Regno Unito. Durante una manifestazione pacifica organizzata a Derry dall’associazione per i Diritti Civili dell’Irlanda del Nord, un Reggimento di Paracadutisti del Regno Unito intervenne in maniera veemente, con il risultato di lasciare a terra tredici morti e svariati feriti. Qualche giorno dopo, la regina decorò con una medaglia al valore il colonnello Wilford, che era a capo della spedizione. Un’onta per i cittadini di Derry e per l’intera Irlanda del Nord, che per questo e altri motivi non si è mai sentita davvero parte di un Regno Unito che è unito più nel nome che nei fatti.