Doping in Serie A, Il difensore positivo al Clostebol Metabolita: è stato sospeso in via cautelare, dalla sua squadra, da ogni attività. La possibile squalifica può arrivare fino a 4 anni di stop!
Torna l’incubo doping in Serie A. La notizia è arrivata improvvisa in questi giorni di preparazione estiva. Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, con un argomento che sembrava ormai quasi dimenticato. L’annuncio è arrivato dalla “Nado Italia”, Organizzazione nazionale antidoping, e riguarda un calciatore dell’Atalanta: il difensore José Luis Palomino. Il giocatore è risultato positivo alla sostanza Clostebol Metabolita, uno steroide anabolizzante nella lista nera della Wada, l’organo mondiale impegnato nella lotta al doping.
Il controllo è avvenuto a sorpresa, con il calciatore 32enne che è stato sospeso in via cautelare, in base agli articoli 2.1 e 2.2. La sostanza sarebbe riconducibile al famigerato nandrolone, oggetto di una furiosa lotta al doping fino a qualche anno fa. Il controllo è avvenuto agli inizi di luglio, quando l’Atalanta si era radunata in sede, a Zingonia, prima di partire per il ritiro di Clusone. La Nado ha svolto questo esame “out of competition”, ossia fuori dalla vicinanza da impegni ufficiali.
Qualcosa di simile accadde nel febbraio 2021, quando ci fu un altro controllo a sorpresa nel centro sportivo “Bortolotti” su quattro giocatori. Fu quella l’occasione in cui l’allenatore Gasperini protestò contro gli agenti antidoping insultandoli mentre facevano gli esami su Gosens. Da lì partì un procedimento disciplinare nei suoi confronti. Gli articoli che Palomino ha violato e che ne hanno portato alla squalifica del calciatore sono il 2.1 del Codice Sportivo Antidoping (presenza di una sostanza proibita o dei suoi metaboliti o markers nel campione biologico di un atleta) e il 2.2 (uso o tentato uso da parte di un atleta di una sostanza o di un metodo proibiti).
Per Palomino si profila ora un lungo iter: il calciatore dovrà dimostrare di aver assunto la sostanza per uso terapeutico (ad esempio creme per la rigenerazione cutanea), mentre la Nado lavorerà per verificare che la violazione non sia stata intenzionale. La pena massima prevista è severa, 4 anni di squalifica. Andando a spulciare i precedenti simili (dando per scontato l’utilizzo della crema) Palomino rischia comunque un lungo stop, che potrebbe essere di 9 mesi.
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