Un vergognoso caso di razzismo ha macchiato la gara di ritorno dei playout di Serie B tra Cosenza e Vicenza: una giornalista ha preso per i fondelli un piccolo tifoso calabrese, causando la furia del padre.
Cala il sipario sulla stagione 2021/22 di Serie B, ma non senza un’ultima polemica imbarazzante. Quella che ha visto come protagonisti una conduttrice televisiva di una rete vicentina, TvA, e un giovanissimo tifoso calabrese del Cosenza. Nel post match della sfida di ritorno dei playout che ha decretato la retrocessione in Serie C dei biancorossi veneti, la presentatrice si è infatti lasciata andare a una battuta che ha sconvolto tutti. Molti spettatori infatti, indispettiti dall’accaduto, hanno fatto le loro rimostranze alla dirigenza dell’emittente. Lo stesso poi, ha fatto ovviamente anche il papà del piccolo che, utilizzando i social, ha risposto in maniera diretta, alla professionista, dando risalto nazionale, a quanto avvenuto.
L’ennesima dimostrazione di quanto il calcio italiano sia indietro, sia culturalmente che sportivamente, rispetto al resto d’Europa. Arretratezza che spesso fa venire a galla, quelli che sono i nostri peggiori istinti, quei retro-pensieri di cui siamo impregnati fin da bambini e che ci portiamo dietro per tutta la vita. Istinti che a volte crescendo, riusciamo a modificare combattendoli con forza, ma che a volte continuiamo ad esternare con pessima convinzione.
Pregiudizi e stereotipi insopportabili nel 2022, che sembrano ancora più fuori luogo poi se rivolti a un bambino, un piccolo tifoso rimasto fedele ai colori della propria terra, nonostante una squadra che non regali grandi sogni, e che per questo avrebbe dovuto essere incensato, e non preso di mira con un commento razzista che ha indignato tantissime persone.
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Il caso di razzismo dopo Cosenza-Vicenza
L’increscioso episodio è avvenuto nel post partita di Cosenza-Vicenza 2-0 andato in onda sulla tv veneta Tva. L’inviato dell’emittente, chiamato a intervistare alcuni tifosi, si è avvicinato a un piccolo tifoso cosentino, in braccio al padre, per chiedergli un commento. Inevitabile ovviamente l’euforia e l’esaltazione nei due supporter calabresi, con il piccolo che si lascia andare a questo slogan: “Lupi si nasce“. Con riferimento all’animale che simboleggia la squadra rossoblù.
La conduttrice va decisamente oltre le righe
Ed è proprio per rispondere al piccolo che la conduttrice televisiva si è lasciata andare a una battuta a dir poco infelice: “E gatti si diventa. Non ti preoccupare che venite anche voi in Pianura a cercare qualche lavoro“. Parole disgustose e fuori luogo, seguite da un commento forse ancora più avvilente, quello dello stesso inviato che si è lasciato andare a un soddisfatto: “Non male, Sara“.
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Sarebbe invece stato il caso di commentare con un più adeguato: “Molto male, Sara“. Perché un pensiero del genere, figlio di una subcultura di snobismo e malcelata superiorità che purtroppo si annida nella testa di diverse persone, fa male non solo al mondo del calcio e dello sport, ma all’intera società italiana.
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E non sorprende quindi che, il giorno dopo, il padre del bambino abbia voluto rispondere con una lettera pubblicata su Facebook da Movimento 24 Agosto, partito politico regionalista fondato dal giornalista e scrittore Pino Aprile, da sempre attento alle tematiche relative alla questione meridionale. In questa lettera aperta, l’uomo ha sottolineato che il piccolo Domenico è figlio di due imprenditori calabresi che con non poca fatica cercano di portare avanti le proprie imprese nella loro amata terra, per migliorarla senza abbandonarla. E se un giorno, per motivi di lavoro o di studio, Domenico avesse bisogno di trasferirsi al Nord, lo farebbe senza problemi, senza doversene vergognare. Perché se il Nord Italia oggi è quello che è, lo deve anche al sudore di tanti emigranti provenienti dal Meridione non molti anni fa.