L’allenatore della Roma José Mourinho in vista della sfida di Conference League col Feyenoord, rincara la dose delle sue critiche al sistema arbitrale: “Guardando la classifica rivedo subito gli errori arbitrali”
La Roma si prepara a una notte storica. Sarà anche “solo” la Conference League (la terza coppa europea, a voler essere cattivi la serie c dei trofei continentali), ma in realtà si tratta di un’occasione storica. Tornare a vincere dopo decenni, per di più una competizione alla sua prima edizione. Un valore storico particolare. Anche se la qualità è sicuramente inferiore alla Champions e all’Europa League, la Roma ha ragione a essere orgogliosa di questo traguardo. La finale di Tirana contro il Feyenoord non era affatto scontata. La Conference League è un torneo “gemello” dell’Europa League.
Cammino impervio e tante partite da giocare, con trasferte complicate. Ne sa qualcosa Mourinho, che ha fatto i conti con l’imbarazzante sconfitta contro il Bodoe/Glimt ai gironi. La sua Roma perse per 6-1, ma proprio da quella figuraccia è partito un percorso di consapevolezza e ricerca di identità, che si è completato con l’arrivo della finalissima. E non è un caso che alla guida dei giallorossi ci sia Mourinho, uno degli allenatori più vincenti di sempre, che quando vede un trofeo da conquistare sa esattamente cosa fare. In lui confidano i tifosi della Roma, che pregustano una serata storica.
E il portoghese ha capito che una sconfitta sarebbe una delusione molto forte. Anche per questo carica al massimo se stesso e la squadra per centrare il traguardo contro un’avversaria temibile ma di certo alla portata. “E’ la finale più importante della mia carriera – ha detto lo Special One che, ricordiamo ha vinto tutto – perché l’abbiamo fortemente voluta. Le alte finali importanti? Le ho già giocate, questa va giocata e voglio vincerla”. La partita si giocherà mercoledì 25 maggio a Tirana, con fischio d’inizio alle 21. “Penso al nostro percorso fatto in Europa – ha detto Mourinho – compresa la finale avremo giocato 15 partite”.
“Giocare questo torneo e poi in campionato contro squadre che quasi sempre avevano più tempo per prepararsi signiica perdere punti. Guardando la classifica vedo le partite del giovedì e gli errori arbitrali”, ha spiegato l’allenatore giustificando i punti persi dalla sua squadra. L’obiettivo iniziale, seppur a volte malcelato, era il posto in Champions. La Roma invece è in lotta per l‘Europa League, che potrebbe raggiungere anche vincendo la Conference senza preoccuparsi della classifica.
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