Capita spesso di vedere calciatori e allenatori fare delle vere e proprie sceneggiate in campo. Un banale contrasto, ad esempio, diventa un fallo violento
Calciatori sfiorati in normali contrasti, ma che reagiscono in modo esagerato. Tocchi innocenti, o comunque non pericolosi o violenti, che sembrano dei ganci sferzati con violenza. Reazioni inconsulte, nervosismo. Giocatori che si rotolano a terra doloranti non si sa per cosa. Un vero e proprio atto di recitazione, con delle sceneggiate sui campi di calcio che spesso meriterebbero un Oscar. Anche gli allenatori spesso si fanno coinvolgere dalla tensione, che talvolta porta a reazioni spropositate.
Pensiamo all’allenatore della Juventus Max Allegri, che sia ieri nella finale di Coppa Italia contro l’Inter che in occasione dell’ultima gara di campionato, sempre contro i nerazzurri, è andato di matto. All’epoca se la prese con il quarto uomo. Reazioni isteriche alla concessione di un (netto) rigore, e anche in finale di Coppa Italia una sorta di crisi nervosa perché a suo dire è stato colpito da un membro della panchina avversaria con un calcetto. Nervosismo a fior di pelle, con il tecnico dell’Inter che già si rese protagonista, anni fa, di una incredibile sceneggiata in occasione di una partita tra la sua squadra e il Carpi.
Sceneggiate in campo: da Allegri a Neymar, i casi sono tantissimi
La Juventus subì il gol del pareggio e lui andò di matto, togliendosi la giacca e (quasi) stracciandola come una vecchia pezza. Anche in futuro Allegri si è sfogato con la sua giacca, togliendosela e agitandosi parecchio. Ma non solo gli allenatori sono protagonisti di sceneggiate assurde. Sempre in Juventus-Inter, il nerazzurro D’Ambrosio e l’attaccante Vlahovic furono protagonisti di un parapiglia nato per un tocco davvero ininfluente. E lo stesso è capitato a De Ligt. Qualcosa di simile è accaduto anche nella finale di Coppa Italia di ieri. Scaramucce trasformate in atto di dolore e nervosismo esagerati.
E nemmeno i grandi campioni riescono ad evitare simili figuracce. E’ il caso di un “classico”, Neymar: il brasiliano, soprattutto agli ultimi Mondiali, fu protagonista di assurde scene di dolore per dei falli assolutamente normali. Rotolate per terra, grida inconsulte e mani in faccia al primo tocco con un avversario. Atteggiamenti comunque sportivamente scorretti, che talvolta sono stati sanzionati dagli arbitri con una ramanzina o un più perentorio cartellino giallo.
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