Zeman che attacco a Mourinho: Il tecnico boemo risponde alle parole del portoghese, che lo aveva stuzzicato pochi giorni fa, in maniera piccata…
La Roma ha conquistato una storica finale di Conference League. Si tratta della prima storica edizione di questo torneo. Per la squadra giallorossa l’opportunità storica di vincere un trofeo europeo che i giallorossi non hanno mai vinto. E’ sicuramente vero che la Conference League non è (ovviamente) la Champions League, e nemmeno l’Europa League, ma è pur sempre una competizione ufficiale che, seppur si giochi solo tra gli”scarti dell’Europa League, per il calcio italiano rappresenterebbe comunque un ritorno al successo.
I tifosi giallorossi sono entusiasti di Mourinho, seppur a Roma lo Special One, non abbia ancora dimostrato nulla e ripongono in lui, la grande possibilità di riportare la Roma ad essere competitiva anche in campionato. Evidentemente però, c’è qualcuno che non ne è così convinto. Si tratta di Zdenek Zeman: l’ex tecnico giallorosso, dopo le critiche subite dal portoghese qualche settimana fa, è tornato a parlare della Roma ed ha toccato l’argomento dell’importanza ricoperta dalla Conference League in ambito internazionale. Zeman lo ha fatto durante un’intervista a Radio 1, in cui il boemo è stato ospite in occasione del suo 75° compleanno. Ovviamente Zeman non ha rinunciato a rispondere all’aggressione verbale subita qualche settimana fa dal portoghese che lo aveva “incolpato” di non aver mai vinto nulla.
A questo punto arriva la risposta del boemo: “Mourinho non sa che ho vinto il campionato di Serie C2, e non solo quello. Lui ha vinto in squadre che vincevano prima di lui e dopo hanno continuato a farlo. A Porto non ci è riuscito, ad esempio. Ecco perché penso che così sia più facile. Io voglio fare cose difficili e non facili. A quanto pare il boemo non le vuole mandare a dire a Mourinho. Ha portato la Roma in finale di Conference? E’ un segno di che cosa è questa competizione.
E’ una coppa che prima non esisteva. Una competizione di basso livello, dove giocano paesi che calcisticamente sono sottosviluppati”. E poi ha proseguito nelle sue critiche. “C’è stato anche il Barcellona, ma penso che l’abbia lasciata apposta”. E poi un immancabile commento sull’eterno Francesco Totti. “Sì, è stato il calciatore più forte che ho allenato”.
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