Due gol in due minuti al 90esimo, dopo aver dominato per due partite intere. Un’eliminazione dalla Champions del genere dovrebbe bruciare moltissimo a chi la subisce. Invece, a due giorni dalla semifinale con il Real Madrid, forse la più grande delusione della sua carriera, Pep Guardiola trova il modo di sminuire quanto accaduto, con delle parole che hanno lasciato di stucco sia i suoi hater che tutti i suoi sostenitori.
Vero, c’è modo e modo di perdere, e la rimonta subita al Bernabeu sarà difficile da dimenticare per il tecnico catalano e per l’intero ambiente del Manchester City. Ma, secondo Pep, non c’è bisogno di farne una tragedia. Anche perché la squadra ha ancora obiettivi importanti da inseguire e raggiungere, e l’addio alla Champions non deve diventare un peso sul morale dei calciatori, cui non ha nulla da rimproverare.
In conferenza stampa, alla vigilia della sfida con il Newcastle, che potrebbe risultare decisiva per la corsa in Premier, il tecnico ha quindi voluto ribadire in maniera netta che la Champions League non è mai stata un obiettivo del club: “Non mi hanno mai chiesto di vincerla, vogliamo farlo, ma non è l’unica competizione“. Dichiarazioni sorprendenti concluse con una sottolineatura netta: l’eliminazione non è stata un fallimento. Eppure c’è chi la pensa diversamente…
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Non sarà stato un obiettivo, ma di certo lo stesso Guardiola alla Champions teneva davvero molto, e forse più di quanto non dica a parole. Lo hanno dimostrato gli atteggiamenti, le mosse, il volto mostrato durante le due sfide con il Real Madrid. Gare che ha vissuto in panchina come se fosse in campo, coinvolto come non mai. Perché lo stesso Pep sa che, con una squadra come il suo City, non aver ancora vinto una Champions è una discreta macchia sul suo curriculum.
Un chiaro esempio arriva ad esempio da un video che circola sui social e che mostra la sua reazione fuori di senno non tanto durante la rocambolesca gara di ritorno, quanto nella gara di andata. Proprio nel momento in cui il City stava esprimendo il meglio del proprio calcio, Pep sentiva che sarebbe stato importante mantenere un risultato di vantaggio largo. Invece, non appena ha visto Vinicius prendere palla e partire, in occasione del suo gol, in panchina si è lasciato andare a una reazione quasi drammatica.
Un segno evidente non solo di quanto il tecnico ex Barça tenesse alla Champions, ma di quanto probabilmente anche il club volesse, nelle proprie segrete stanze, un successo che in Europa che stenta ad arrivare. E se si considera che in questi ultimi sei anni sono riusciti a imporsi, quantomeno in Europa League, addirittura i cugini dello United, in uno dei periodi più duri della loro storia, è evidente che possa esserci un minimo di fastidio per questa mancanza di successi continentali.
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