Tutti pazzi per il padel! Sono ormai diversi anni che questo spettacolare sport ha preso piede in tutto il mondo, Italia compresa. Uno sport che ha fatto breccia nel cuore di milioni di appassionati provenienti dal mondo delle racchette (squash, tennis), ma anche, e forse ancor di più, da sport molto lontani, come il calcio.
Sappiamo benissimo come alcuni dei più importanti e talentuosi giocatori di padel in Italia siano ex calciatori. Basti pensare a Dario Marcolin, ex centrocampista e oggi commentatore di DAZN. Ma anche una vera e propria combriccola di romani o ex romanisti, capitanata, com’è giusto che sia, da Francesco Totti, ma che coinvolge anche i vari Marchegiani, Candela e così via.
Appassionati di padel sono poi Bobo Vieri e Antonio Cassano, mentre un semi-professionista è Thomas Locatelli. Da non dimenticare il nostro ct, Roberto Mancini, uno dei primi a fare coming out in questa sua passione. Ma anche alcuni calciatori ancora in attività si sono cimentati più volte con questo sport, come Nainggolan, Pjanic o Zlatan Ibrahimovic, che addirittura ha investito nel padel creando in Svezia dei centri sportivi dedicati solo a questo splendido gioco. Un amore profondo e comune nato e cresciuto grazie anche a punti spettacolari come quello incredibile di questo video.
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Con un regolamento tutto sommato più semplice rispetto a quelli di altri sport, il padel è riuscito a entrare nel cuore di milioni di appassionati. D’altronde, può essere praticato, seppur non ad altissimo livello, a praticamente tutte le età. Necessita di riflessi e mobilità ma può far divertire anche chi è meno dotato atleticamente. Soprattutto, regala a tutti la possibilità di trasformarsi in supereroi per qualche attimo.
Un discorso che vale per le persone comuni, ma ancor di più per i campioni del World Padel Tour, che regalano ogni settimana agli appassionati dei colpo fantascientifici, quasi impossibili da ripetere. Ad esempio, i tanti recuperi fuori campo a dir poco allucinanti, come quello in questo video, forse il più spettacolare di tutti i tempi. Un tuffo all’esterno della gabbia, disperato, e completato con una chisura di polso in grado di piazzare la pallina a pochi centimetri dalla rete.
Davanti a miracoli del genere non resta che inchinarsi e applaudire, anche quando si è dall’altra parte della rete. Perché ci sono cose, nello sport, che vanno oltre la rivalità e la voglia di prevalere, come il rispetto dell’avversario e delle sue capacità.
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