Lionel Messi? Ormai è solo un pallido ricordo… più o meno. Forse non è proprio così, forse il suo addio è ancora una ferita aperta nel cuore dei tifosi del Barcellona. Ma dopo il Clasico di domenica scorsa, di certo anche questa ferita profonda fa meno male. Tutto merito dei nuovi fenomeni del Barcellona; i baby campioni di Xavi hanno distrutto il Real Madrid di Ancelotti in casa propria, regalando a tutto il popolo azulgrana sparso nel mondo una serata memorabile.
Una nidiata di campioni è nata nel nuovo Barcellona di Xavi. Con l’arrivo del tecnico catalano, una leggenda che al Camp Nou ha scritto pagine di storia del calcio con compagni come Messi, Iniesta e tanti altri, la squadra sembra tornata quella di un tempo. Il calcio proposto è di altissimo livello, e anche se gli interpreti sono differenti, oggi la sensazione è che questo Barça possa tornare a far sognare.
Tutto merito di calciatori come Aubameyang, che ha regalato profondità alla squadra con il suo arrivo a gennaio. O anche della ‘rinascita’ di calciatori come Frankie de Jong, senza sottovalutare la solidità di campioni acclarati e affermati come Piqué e Bousquets, che danno allo spogliatoio il peso della loro esperienza. Ma i veri trascinatori in questo momento sono i baby fenomeni, quei calciatori predestinati che sembrano venuti al mondo per giocare a calcio.
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Se Messi è il passato, oggi il presente ha altro nome e altre fattezze. Ad esempio Ferran Torres, classe 2000 scuola Valencia, arrivato in questo mercato invernale dal Manchester City. Un piccolo campione che porta bene impresso il marchio di Pep Guardiola. E si vede. Oppure Pedri Gonzalez Lopez, il fenomeno delle Canarie. Classe 2002, ha già vissuto un Europeo da grande protagonista e sta crescendo partita dopo partita, centrocampista infaticabile e dalle qulità tecniche eccelse. Sarà il migliore al mondo nel suo ruolo? Tutto fa pensare che sì, questo accadrà nel giro di un paio d’anni.
In difesa sta crescendo in maniera evidente Eric Garcia, classe 2001 scuola Barcellona, a sua volta con trascorsi nel Manchester City. E poi Araujo, più ‘vecchio’, classe 1999, altro difensore che si è fatto le ossa nella cantera catalana riuscendo piano piano a imporsi anche nella mente di Xavi, che lo ha promosso come titolare anche nei match più importanti a discapito di un calciatore di grande esperienza come Dani Alves, protagonista però nei festeggiamenti nella pancia del Bernabeu.
E chiudiamo con il più piccolo di tutti, Pablo Martin Paez Gavira, conosciuto da tutti come Gavi, classe 2004. Il piccolo valenciano è il gioiello grezzo della squadra guidata da Xavi. Un centrocampista unico, che ha fatto innamorare il ct Luis Enrique e che per molti può essere proprio l’erede dell’attuale allenatore del Barcellona. Con talenti di questo tipo, il futuro per Barcellona non può che essere roseo.
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