Shock in Premier: La guerra fra Russia e Ucraina arriva anche sui social

Dichiarazioni pesanti di un calciatore ucraino contro l’avversario russo: parole al veleno in una guerra che dalle bombe in Ucraina sganciate dalla Russia ha sviluppi anche in altri ambiti, compreso i campi di gioco e i social network in genere.

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Un recente allenamento della nazionale ucraina (LaPresse)

Il mondo è in apprensione per un conflitto in cui i negoziati sembrano in secondo piano rispetto agli attacchi continui da parte delle milizie russe. L’offensiva contro l’Ucraina non si ferma, e le sanzioni stanno accerchiando politicamente il Cremlino. 

La mano pesante non riguarda solo gli affondi economici ad una nazione che sembra essere isolata, ma ha anche riflessi sul cinema, sullo sport, e inevitabilmente sul calcio. Sono molti gli allenatori e i calciatori ucraini che si sono arruolati, e alcuni di loro hanno anche perso la vita nelle battaglie di Kharkiv, Kiev e Kherson. Pesanti anche i riflessi sullo stop alle competizioni per gli atleti russi, che intanto sono bersagliati e presi di mira anche dai colleghi ucraini.

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Dure anche le prese di posizioni di tutti quei tecnici e calciatori che lavorano in Russia, e in queste ore meditano sulle difficoltà logistiche e psicologiche nel restare in una nazione che ha dichiarato guerra all’Europa. Markus Gisdol, tecnico tedesco della Lokomotiv Mosca, con poche parole ha lasciato il suo incarico. “Allenare è il miglior lavoro del mondo, ma non posso esercitarlo in un paese il cui leader è responsabile di una guerra. Non è in linea con i miei valori, per questo mi dimetto”. C’è però chi ha fatto un gesto ancora più eclatante. Parole forti, attacchi durissimi, che raccontano i riflessi del conflitto sul calcio.

La guerra fra Russia e Ucraina ha riflessi anche nei social e nullo sport: “Rimarrai chiuso in un buco”

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Vitali Mykolenko, difensore dell’Ucraina e dell’Everton (LaPresse)

L’Ucraino Mykolenko, difensore dell’Everton, si è lasciato andare ad un duro attacco al calciatore dello Zenit e della nazionale russa. Dopo aver abbracciato il connazionale Zinchenko prima della sfida con il Manchester City, Mikolenko su Instagram ha attaccato duramente Dzyuba, con un messaggio in cui viene fuori in maniera durissima la condanna alla Russia per l’offensiva sulla capitale e le altre città.

“Mentre tu, bastardo Dzyuba, taci assieme ai tuoi fottuti compagni di squadra – ha scritto il difensore dell’Everton – i civili vengono uccisi in Ucraina”. Poi la dura minaccia. “Rimarrai nascosto in un buco per il resto della tua vita e, cosa più importante, per il resto della vita dei tuoi figli. Sono felice che nessuno ve lo perdonerà mai, bastardi”. 

Dzyuba non ha replicato ma incassa insieme ai compagni della nazionale la sospensione della Fifa, che blocca la Russia in vista dei prossimi mondiali. Il conflitto si sposta inevitabilmente anche in campo. Con riflessi pesanti su atleti e scontri verbali che alimentano la tensione anche nel mondo dello sport.

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