Da Pechino è arrivata una nuova grande gioia per i nostri colori. Francesca Lollobrigida ha conquistato un importantissimo bronzo, stavolta nella mass start femminile, pattinaggio di velocità. Si tratta della seconda medaglia per la campionessa di Frascati in questa edizione delle Olimpiadi, dopo il prezioso argento nei 3000. Un premio esaltante per la sprinter azzurra, arrivata dopo una gara folle ma capace di regalare emozioni fortissime. Non a caso, al termine della stessa la nostra atleta si è lasciata andare a uno sfogo incredibile, ‘rubato’ dalle telecamere della Rai.
La tensione è stata altissima, e in un certo senso ha giocato un brutto scherzo alla pattinatrice romana, già scelta come prossima portabandiera nella cerimonia di chiusura di queste Olimpiadi invernali storiche per i nostri colori.
Intervistata al termine della sua performance, Francesca ha ammesso di aver sofferto davvero molto in questa gara, da lei stessa definita “folle“. Il motivo però è semplice. Mettere 17 donne su uno stesso tracciato per carattere rende vibranti ed elettrizzanti le competizioni, molto più accese rispetto a quelle dei colleghi uomini, decisamente più regolari. E anche per questo motivo, al termine di uno sprint mirabolante, al telefono Francesca si è lasciata andare a un clamoroso sfogo.
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“Questa gara mi ha messo più pressione delle altre, perché è quella da dove è partito il mio cambiamento in Corea e volevo portarmi a casa la medaglia oltre al pupazzetto e ci sono riuscita“, ha comunque dichiarato la pattinatrice di Frascati, come riportato da AdnKronos. Ma sono state altre le parole diventate virale sui social.
Sarà che dopo una gara del genere l’adrenalina va ancora a mille e porta a lasciarsi andare in maniera anche irrazionale, a volte. Fatto sta che, durante una telefonata privata, resa pubblica dalle telecamere, subito dopo la fine della corsa, Francesca si è lamentata in maniera piuttosto eloquente: “Mi hanno massacrata tutto il tempo“. Senza perdere il sorriso, la splendida pattinatrice è apparsa molto stanca e parzialmente soddisfatta, ma consapevole che si sarebbe potuto ottenere anche qualcosina in più.
Parole chiarissime, ma che nulla tolgono a un risultato storico, che rende ancora più straordinaria la carriera di un’atleta, classe 1991, destinata a rimanere a lungo nei nostri cuori e nei nostri ricordi, oltre che nell’olimpo del panorama olimpico.
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