“La nostra pazienza ha limiti“, avevano scritto alcuni giorni fa i tifosi del PSG in uno striscione esposto allo stadio. Incredibile davvero, ma quando si afferma che anche i ricchi piangono, non si dice una menzogna. Mentre gran parte dei tifosi europei invidia infatti il PSG, squadra che da anni ormai colleziona trofei nazionali e fa incetta dei migliori campioni e talenti al mondo, ultimo ma non ultimo Leo Messi, gli ultras del PSG non riescono più ad appassionarsi alla propria squadra, e hanno deciso finalmente di alzare la voce.
Dopo la delusione cocente del secondo posto dello scorso anno alle spalle del piccolo Lilla, la goccia che ha fatto traboccare il vaso per il popolo del PSG è stata l’eliminazione di questo inizio 2022 dalla Coppa di Francia ai rigori contro il Nizza di Galtier. Un’umiliazione imperdonabile secondo la frangia più ‘calda’ della tifoseria parigina, che ha deciso di esporre tutta la propria frustrazione in un lungo comunicato.
Perché vincere va bene, ma quando si ottengono successi senza passione un tifoso difficilmente può essere contento. Un concetto che può sembrare estraneo a moltissimi fan italiani, spesso accecati dalla vittoria in sé, ma che invece è fin troppo chiaro per il Collectif Ultras Paris, stavolta consapevole di aver messo alle strette il club.
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La società guidata da Al-Khelaifi, una delle più ricche in Europa, continua a primeggiare in Francia e a fare bella figura anche nelle competizioni del Vecchio Continente. Ma questo non basta agli ultras parigini. Secondo questi ultimi, quello che sta offrendo il club in questi anni è qualcosa che non può coincidere con il loro tifo.
Ci sono tantissime ragioni per cui gli ultras del PSG non si sentono più rappresentati dalla squadra. In primis l’interesse eccessivo per la trasformazione della squadra in un brand, al punto da imporre le divise da trasferta anche in casa, cosa inaccettabile per i tifosi. Ma anche le stesse campagne acquisti faraoniche, che portano nella squadra fuoriclasse “trattati come bimbi viziati“, senza mai costruire un progetto sportivo vero.
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E poi i continui cambi in panchina, i risultati deludenti in Europa e, soprattutto, la sensazione di snobbare le competizioni nazionali. Tutti fattori che rendono il PSG irriconoscibili agli occhi degli ultras: “Sembra che il club abbia perso il suo DNA“. Parole durissime che mettono sul banco degli imputati anche uno dei presidenti più invidiati al mondo. Ma si sa, l’erba del vicino è sempre più verde.
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