Partite da dimenticare: un viaggio nel calcio che fa flop

Partite da dimenticare, un modo di intendere il calcio che purtroppo porta spesso a situazioni a limite del macchiettistico. In Europa non mancano gli esempi nel corso del tempo.

Cuneo Pro Piacenza foto LaPresse
Tra le partite da dimenticare, quella di Cuneo rimase storica – foto LaPresse

Giocare a calcio spesso diventa un esercizio complicato. Portare undici calciatori in distinta può essere a volte veramente un esercizio di gran fatica, soprattutto se ci sono cause a impedirne l’impiego in campo. A volte per questioni burocratiche, altre volte per dei regolamenti che impongono la presenza in campo anche a costo di fare davvero danni di immagine.

In Italia l’ultimo episodio nel mondo dei professionisti risale a qualche anno fa, quando a Cuneo si svolse una partita da dimenticare. Una pagina di calcio semplicemente allucinante, il Pro Piacenza andò in Piemonte con un manipolo di ragazzi per scendere in campo e non ottenere la partita persa a tavolino. Una gara scioccante, il Cuneo segnò trenta gol e lo scandalo attraversò tutti i canoni del calcio mondiale. Una tra le partite che più la Serie C vuole sotterrare dagli archivi: la Pro Piacenza non concluse il campionato, i record individuali raggiunti in quel match non servirono a nulla.

Qualche anno prima un derby divenne un episodio che travalicò i campi calcistici, ma tutti furono concordi come Salernitana-Nocerina fu davvero un punto basso della storia sportiva campana, e non per demeriti dei padroni di casa. Non solo in Italia ci sono stati nel corso degli anni delle partite da dimenticare, anzi.

La Primeira Liga la combina grossa

Tifosi Belenenses - foto LaPresse
I tifosi del Belenseses vittime di una gara farsa – foto LaPresse

Quanto accadde a fine novembre scorso, fa capire come il calcio segue delle regole, ma non segue il buon senso. Il match in questione coinvolge il Belenenses squadra in lotta per la salvezza che era di scena contro il ben più titolato Benfica, colosso del calcio portoghese con già venti punti di distacco rispetto agli antagonisti.

Questi ultimi, padroni di casa, avevano problemi gravi nel corso della settimana, più di mezza squadra in infermeria, i tamponi confermano il covid. Quattordici elementi, l’allenatore e un po’ tutto l’ambiente davvero temono per la salute, quarantena e riposo per tutti. Ma… bisognava scendere in campo ugualmente, il Belenenses non ottenne il rinvio della gara e in prima serata è costretta ad affrontare il Benfica.

Nove uomini in campo, qualcuno fa anche il portiere di professione ma è costretto a fare la comparsa in avanti. La partita da dimenticare del calcio portoghese divenne ben presto una macchietta. Sette i gol realizzati nel primo tempo dal Benfica, poco dopo l’intervallo i padroni di casa rimasero in sei uomini con il terzo infortunato: gara sospesa e tutti a casa, evitando un’altra ora di imbarazzo.

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Nel calcio moderno e sovraesposto come questo, non mancano e non mancheranno le gare che entreranno nella storia. Dalla porta sbagliata.

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