Rafael Leao è pronto a caricarsi il Milan. Dalle prestazioni del classe 1999 dipenderanno le chance scudetto dei rossoneri e il futuro proprio dello stesso calciatore. I tifosi rossoneri attendono con grande attesa il suo ritorno in campo.
La maturità per Rafael Leao sarà testata nei prossimi mesi di campionato, quando l’attaccante dovrà dimostrare di meritare il rinnovo di contratto. È ormai un elemento tattico importante nel schieramento di Stefano Pioli, sa attaccare lo spazio e, soprattutto, portare scompiglio nelle difese avversarie.
Rafael Leao come uomo della provvidenza, è un po’ difficile da immaginare. Circa trent’anni fa, nei rossoneri c’era Daniele Massaro e tanto bastava. Il ragazzo dalla scatola magica, l’elemento che può cambiare il volto della gara e far benedire il prezzo del biglietto, in rosa c’è ma deve ancora crescere tanto. I numeri ci sono e come accadde qualche mese fa, nella sfida contro l’Atletico Madrid, se quella rovesciata non avesse preso la traversa ora si stava parlando di un’altra stagione europea proprio per i rossoneri.
Rimpianti e particolarità, perché su Rafael Leao il Milan ha investito tanto, sia come tempo, che come investimenti. Ben ricambiato anche dai record, quel gol fulmineo contro il Sassuolo è stato una sorta di marchio di fabbrica, un po’ come a significare la pregnanza dello stesso attaccante.
Il ventenne che cresce
Rafael Leao ha molti estimatori nel Milan sicuramente. Il portoghese fa parte di quella schiera di ventenni che, se manterranno la testa e la schiena dritta, potranno avere molte soddisfazioni. Può solo crescere nel corso del tempo, affinare ancora il suo talento e diventare più decisivo sotto porta.
Lo pensa Stefano Pioli, che ha sempre protetto l’attaccante e ne ha parlato bene in varie conferenze stampa. Il tecnico ha definito Rafael Leao come quel calciatore che può far vincere qualsiasi partita, e l’ambiente si aspetta molto da lui. Proprio per la capacità innata di saltare l’avversario, far lievitare la zona offensiva e creare maggior spinta, il Milan ha riposto le speranze su di lui.
È una questione anche di futura leadership, perché è sì un ventiduenne, ma alle spalle si ritrova spesso Zlatan Ibrahimovic. Alle spalle come mentore, davanti come posizione in campo, lo svedese si attende molto dall’attaccante, consigliandolo spesso e volentieri per non fargli montare la testa… tipico di Ibra.
Il feeling in campo è speciale, con lui ma anche con gli altri attaccanti della rosa, i movimenti stanno diventando automatici e soprattutto imprevedibili per le diverse avversarie.
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Da gennaio in poi dovrà dimostrare di essere il vero valore aggiunto, con assist e gol che potranno far decollare il Milan. Poi penserà anche ad altro, alla sua nazionale dove attende di essere protagonista, alla dimensione extra calcistica che di certo non mancherà per un talento come lui.