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Lazio, basta fare passi falsi: Venezia come ultimo tabù

La Lazio dovrà battere il Venezia e superare una sorta di tabù dei tempi recenti. Perché i biancocelesti in Laguna non hanno avuto fortuna in epoca moderna.

Zaccagni uno degli uomini in forma per i biancocelesti – foto LaPresse

La consapevolezza di non dover fallire. La Lazio vorrà conquistare i tre punti contro il Venezia alle 16.30, ma l’impresa non sarà di certo agevole contro un gruppo che si esalta contro le grandi, soprattutto in casa. Ne sanno qualcosa la Fiorentina e la Roma, sconfitte al “Penzo”, così come la Lazio se va a riguardare il suo recente passato.

Indubbiamente, quella dei biancocelesti non sarà una trasferta agevolissima guardando alla storia mediamente recente negli incontri tra i due club. Ebbene, nelle ultime tre sfide la Lazio non ha segnato nemmeno un gol, ne ha incassati quattro e ha rimediato un pari e due sconfitte. Numeri da sconforto, che fanno sembrare il Venezia un team praticamente imbattibile.

La curiosità è che questi risultati praticamente avvennero nel momento di maggior splendore storico dei biancocelesti, quando vinsero lo scudetto ed erano una delle squadre più temibili d’Italia e d’Europa. Evidentemente la nebbia di Venezia… cancellava il talento e riportava tutti sulla terra.

La resilienza dei lagunari

Ricordi dal passato, Nesta e la Lazio in sofferenza a Venezia -foto LaPresse

I precedenti premiano il Venezia, capace di trasformarsi quando accoglie la Lazio nel suo stadio di casa (all’opposto, l’Olimpico non è stato mai tenero con i veneti). Le sfide recenti tra i due club ci rimandano al 15 novembre 1998, quando i lagunari con Walter Novellino raggiunsero la prima vittoria in campionato a discapito del club allora allenato da Sven Goran Eriksson. Quella fu una partita ben giocata dal Venezia, andato in vantaggio con il brasiliano Tuta (ben più famoso per il gol contro il Bari…), il raddoppio fu siglato da Francesco Pedone.

Quella sconfitta portò malumori ma soprattutto fu decisiva poi per la lotta scudetto, la Lazio mancò la vittoria contro il Milan per pochi punti e quella resa lagunare ebbe il suo peso. Stesso risultato ma con storie diverse nel campionato seguente, il 6 gennaio 2000 il primo anticipo del nuovo millennio mise in campo Venezia e Lazio. Il risultato premiò i veneti per 2-0, fu di Maurizio Ganz il primo gol del 2000, il raddoppio poi di Pippo Maniero, il ritorno in Italia di Fabrizio Ravanelli non fu felice. Esito diverso a fine stagione, la Lazio conquistò il suo secondo scudetto e il Venezia salutò la categoria.

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Salvo tornarci nell’immediato, il 21 ottobre 2001 ospitava nuovamente la Lazio. In una gara scialba e senza spunti, lo 0-0 fu una sorta di brodino autunnale che non accontentò nessuno. Un po’ come se il calcio, in quella partita, si prese delle ferie per 90 minuti in pratica.

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