Roma-Sampdoria è una gara che rimanda ad incubi recenti del passato, ma anche a storie che si sono incrociate in qualche modo.
Quella tra Roma e Sampdoria è una sfida che rimanda inevitabilmente al passato. Nemmeno alle tante sfide di Coppa Italia tra gli anni Ottanta e Novanta, ai super gol di Francesco Totti nonché alla capacità dei campioni di esaltarsi.
L’episodio del passato che rimane sempre ben impresso è quello del 2010, quando la Sampdoria rovinò praticamente una sorta di festa scudetto alla Roma. L’impresa di quella squadra giallorossa, capace di portarsi in testa alla classifica sino al 35° turno, fu rovinata da una doppietta di Giampaolo Pazzini, che portò la Sampdoria a sbancare l’Olimpico il 25 aprile, conquistando a sua volta tre punti decisivi nella lotta Champions League.
Quella sera rimasero tutti ammutoliti a Roma, la rimonta era stata vanificata dopo tanta corsa e Claudio Ranieri vide sfumare il suo sogno. Il tecnico aveva quasi compiuto un’impresa, un romano che vinceva uno scudetto con la Roma era proprio il massimo. Nulla di tutto ciò… e nemmeno si vendicò contro la Sampdoria, anzi. La prese in corsa al posto di Eusebio Di Francesco (a proposito di Roma…), la salvò con un bel gioco e poi fece compiere un salto di qualità nella stagione scorsa al gruppo doriano. Con tanti ringraziamenti di un altro romano, Massimo Ferraro, che ha preferito virare su altri tecnici…
Lo Special One ringrazia
Chi è stato il tecnico ad approfittare del passato burrascoso tra Roma e Sampdoria? Esatto, proprio Josè Mourinho, che ha aggiunto un tassello fondamentale per il suo personale triplete. Perché senza quella sconfitta, i giallorossi probabilmente avrebbero vinto il campionato e il morale dell’Inter ne avrebbe sicuramente risentito.
Il portoghese vinse il suo secondo campionato di fila, poi completò l’opera con Coppa Italia e soprattutto Champions League. Proprio alla Roma… sta cercando di restituire quella sorta di maltorto, ma non è nemmeno una stagione semplice quella che sta vivendo.
Il 6-1 subito contro il Bodo praticamente ha aperto un ramo particolare della psicologia calcistica, da quel momento i giallorossi sembrano aver perso la fiducia, nonostante abbiano giocato soprattutto le seconde linee.
Il compito per i prossimi giorni è quello di ridare proprio una maggior verve alla piazza, che già sembra non essere pienamente soddisfatta dell’operato del tecnico. Il quale attende una mossa dal mercato, ma il diktat sembra abbastanza chiaro: prima cedere, poi – eventualmente, comprare. Anzi, avere qualcuno in prestito con un diritto di riscatto nel futuro, forse più lontano possibile è meglio.
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Da tutto questo si capisce un po’ come è meglio rivangare il passato, il presente e la gara odierna può rappresentare solo altre trappole per tutti.