La sfida tra Torino e Verona è soprattutto una gara speciale per Ivan Juric. Che con gli scaligeri ha dimostrato di poter reggere benissimo… un intero campionato di Serie A.
Sorrisi, rimpianti e consapevolezza. Un po’ ingredienti vari nel match tra Torino e Verona per Ivan Juric, forse l’assoluto protagonista dell’incontro prima ancora che questo si giochi. I sorrisi sicuramente sono importanti, se ne sono visti pochi nel mondo del calcio negli ultimi anni, ma Juric e il Verona dal punto di vista sportivo sicuramente ne hanno fatto tanti.
I rimpianti provengono da una crescita interrotta, Juric avrebbe voluto un Verona più coraggioso sul mercato ma… quando gli scaligeri hanno investito nel gennaio scorso la squadra non ha tenuto più il passo del girone d’andata. La consapevolezza, invece, sta nel presente perché il suo Torino è una squadra ben diversa da quella vista nelle ultime stagioni, i granata lottano e sono una compagine che non hanno più patemi di salvezze da raggiungere nelle ultime giornate.
Sarà comunque interessante vedere come il connazionale Igor Tudor troverà delle contromosse, molti degli scaligeri in campo oggi erano fedelissimi di Juric e qualcuno lo avrebbe portato con sé ben volentieri. O potrebbe portarlo a Torino dopo le feste natalizie, chissà…
L’ambizione del tecnico
Quella di Ivan Juric è stata una scelta coraggiosa a Torino. Tanti tecnici negli anni hanno fallito, mentre chi ha raggiunto l’obiettivo salvezza è stato congedato di fretta. Il croato non corre questo rischio, concluderà la stagione in Serie A con i granata e progetterà poi il futuro.
Con il Verona ha trovato una continuità in panchina che gli mancava dai tempi di Crotone. La stagione successiva alla promozione dei calabresi, tentò l’avventura con il Genoa interrotta anzi tempo. Ripresa poi nuovamente e ancora interrotta, come un tecnico usa e getta qualsiasi.
L’ambiente gialloblù invece ha fornito la consapevolezza di come il croato possa recitare un ruolo da protagonista nella massima serie. Il suo Verona è stato una rivelazione, lanciando calciatori dal sicuro avvenire e con un modo di giocare molto aggressivo che ha messo in difficoltà un po’ tutti. Vincere a Verona era difficile per tutti, l’agonismo estremo ed esasperante ha raccolto tanti frutti.
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Ricetta portata a Torino con la consapevolezza di dover prendere il meglio (quasi) da tutta la rosa. Perché per i miracoli bisognerà ripassare, allo stadio “Grande Olimpico” si terrà il congedo per quanti partiranno a gennaio. Che lasceranno lo stadio di casa un po’ come da abitudine recente: giocando per pochi minuti o rimanendo con il giubbotto invernale per novanta minuti comodi in panchina.