Il compleanno di Ciccio Graziani è l’occasione per riportare la memoria a uno sportivo più che a un uomo diventato parte integrante dello show business.
Tanti auguri Ciccio! Il compleanno di Graziani è già un must sui social, che ricordano le imprese dell’ex attaccante della Roma soprattutto quando allenava il Cervia, la prima squadra di calcio a uso e consumo del televoto.
Altri tempi, altre epoche, il calcio è andato paradossalmente man mano peggiorando, e Ciccio Graziani ha osservato tutto questo dagli studi televisivi, commentando per le reti Mediaset l’andamento del pallone italiano. Non facendo mai mancare il suo punto di vista acuto, spesso controcorrente e mai banale. Con tirate d’orecchie nei confronti del Torino il più delle volte ma anche verso le sue ex squadre.
Da calciatore ebbe modo di giocare per club importanti, partito dall’Arezzo trovò grande fortuna proprio nei granata. Formando quella coppia del gol imbattibile con Paolo Pulici, erano i gemelli che conquistarono uno scudetto contro la Juventus, giocato punto su punto. Un’epopea felice, sicuramente fu uno degli ultimi attaccanti veri della storia dei granata.
Andò poi a Firenze per due stagioni – e in mezzo vinse il mondiale – dal 1983 al 1986 giocò con la Roma e sbagliò il rigore decisivo nella finale di Coppa dei Campioni, forse uno dei tormenti maggiori della sua vita calcistica. Si ritrovò davanti un Bruce Grobbelaar che divenne the clown prince… e tirò la sfera altissima.
“Accidenti a te e a chi ti fa giocare”
Questa è solo una delle battute memorabili durante la sua esperienza al Cervia, missione televisiva che (fortunatamente per tutti) durò due stagioni. E dire che la carriera da tecnico di Ciccio Graziani iniziò proprio a Firenze, condusse alla salvezza la squadra viola prima del mondiale del 1990 e giocò la finale di Coppa Uefa contro la Juventus, persa in doppio match.
Nell’estate fu allenatore a breve tempo dell’Ascoli, dopo la prima partita di Coppa Italia i contrasti con Costantino Rozzi portarono all’addio prima ancora del torneo di Serie B.
Dove tornò per salvare la Reggina, ma non ci riuscì, così come la stagione successiva mancò l’appuntamento con l’Avellino.
Dopo tante avventure, il richiamo della panchina si fece sentire a Catania con la promozione ai playoff e l’esonero successivo dopo un esordio incerto in Serie B. Passato anche dalla panchina del Montevarchi, divenne poi l’allenatore più discusso della televisione italiana.
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Insofferente e sanguigno, non certo addomesticabile. Ma molto teatrale, alcune battute sono ormai entrate nell’immaginario collettivo e di quel Cervia ne è rimasto un sapore particolare, ancora non del tutto descrivibile. Da Gullo e soci gli auguri di buon compleanno non sono mancati e non mancheranno, Ciccio Graziani è sempre lì. A commentare, a scrutare l’animo umano più che calcistico.