Il giorno della commemorazione di Maradona nello stadio che porta il suo nome è arrivato: presentata a Napoli la nuova statua, ma la presenza degli ex compagni resta in dubbio.
Nel segno di Diego. Allo stadio Maradona di Napoli, ex San Paolo, la serata sarà completamente dedicata al numero 10 più forte della storia, a poco più di un anno dalla scomparsa del Pibe. Prima della sfida tra gli azzurri e la Lazio di Sarri, terza e ultima gara che i ragazzi di Spalletti giocheranno con l’effigie di Diego sul proprio ventre, verrà reso onore al campione argentino-napoletano con una lunga cerimonia.
Grande protagonista dell’evento sarà la statua donata al Napoli e alla città di Napoli da Stefano Ceci, uno dei migliori amici di Maradona e uno dei possessori dei diritti sul suo nome e la sua immagine. Una statua che ha diviso e che ha creato anche polemiche, specialmente tra Ceci e i figli di Diego. Ma che verrà in ogni caso fatta sfilare all’interno dell’impianto, davanti al pubblico, per poi essere posizionata, con tutta probabilità, negli spogliatoi.
Una cerimonia che si preannuncia molto emozionante e che sarà trasmessa in tutto il mondo, con una diretta prevista anche in America, sulla CBS. Al Maradona dovrebbero essere presenti anche tutti i vertici del calcio mondiale: dal presidente Fifa Infantino a presidente della Figc Gravina, senza dimenticare anche il presidente Uefa Ceferin. Dovrebbero invece mancare alcune delle persone più importanti nella vita di Maradona. Non solo i figli, ma anche gli ex compagni e amici del Napoli.
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La risposta a questa domanda dovrebbe essere no. Invitati ufficialmente dalla società azzurra, campioni del passato come Beppe Bruscolotti, Bruno Giordano e Alessandro Renica dovrebbero disertare il Maradona. E questo nonstante abbiano partecipato lo scorso giovedì alla cerimonia per la presentazione della statua dedicata a Diego e realizzata dall’artista Domenico Sepe per il Comune.
A spiegare i motivi del possibile grande rifiuto, che non passerebbe inosservato, è stato lo stesso Bruscolotti. Come riferito dal Corriere dello Sport, l’ex capitano ha affermato che la decisione sarà presa solo in queste ore. Tuttavia, la loro presenza è difficile. Non possono infatti dimenticare quanto accaduto il 10 maggio 2017, quando la società chiuse le porte dell’allora San Paolo e negò loro un giro di campo nel giorno del trentennale del primo Scudetto.
Uno sgarbo che gli eroi azzurri portano ancora dentro di sé come una ferita difficilmente rimarginabile. Lo stesso Renica, altro ex campione del Napoli, ha voluto sottolineare come il rapporto con l’attuale società sia praticamente inesistente, e non per loro volontà: “Vorremmo un rapporto con il club: le leggende di Milan, Inter e Juve sono importanti, mentre qui sembrano un peso“.
Parole che riaprono una vecchia polemica relativa alla presunta voglia di De Laurentiis di cancellare quanto avvenuto nel Napoli prima del suo arrivo. Una damnatio memoriae che buona parte della tifoseria gli imputa come gravissima colpa. Perché se c’è una cosa che a Napoli non può essere negato è il valore della storia e della memoria.
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