L’entusiasmo del popolo nerazzurro dopo l’arrivo di Conte si è scatenato ieri sera sugli spalti di San Siro durante e al termine della partita, che ha visto l’Inter imporsi nettamente per 4-0 sul neo-promosso Lecce. Da qui a dire che la squadra del presidente Zhang sia da scudetto c’è ne vuole, ma il risultato è lo stesso dell’esordio di Conte sulla panchina della Juve nel lontano 2011. Se dovesse poi arrivare in settimana Alexis Sanchez dal Manchester United, il sogno potrebbe tramutarsi in qualcosa di più concreto.
Una battaglia è stata vinta, ma la guerra è lunga e le insidie nelle varie trincee sono tantissime. Quindi, bisogna attendere sfide più probanti per affermare se l’Inter possa ambire a qualcosa che non sia un semplice secondo posto.
L’Inter vista in campo fin dall’inizio del match è arrembante, agguerrita, determinata, in poche parole “Contiana” fino dentro le ossa. Il giocatore che, più di tutti, ha assorbito il DNA di Conte è Candreva, lontano ricordo di quello anemico visto negli ultimi anni. Spinge e copre con la stessa intensità, offrendo a Lautaro un cross perfetto non adeguatamente sfruttato (palla schiacciata troppo e che si alza sopra la traversa).
La prima occasione, però, è del Lecce: il pallonetto di Lapadula viene salvato quasi sulla linea da Skriniar (14’). I nerazzurri, dopo aver sfiorato il vantaggio appunto con Lautaro, passano in vantaggio al 21’: Candreva pennella per Asamoah, sponda per Brozovic il quale stoppa e di prima a giro infila all’incrocio. Il 2-0 arriva tre minuti dopo ed è un capolavoro di Sensi: slalom al limite dell’area e diagonale a filo d’erba che supera Gabriel. Lukaku, tanto atteso, si vede davvero poco, ma avrà modo di rifarsi nel secondo tempo.
In avvio della ripresa, il Lecce si fa intraprendente e sfiora il gol in due occasioni: nella prima è bravo D’Ambrosio a chiudere tempestivamente su Falco, nella seconda Calderoni spara alto da ottima posizione. L’Inter riprende a marciare ed è proprio Lukaku a salire alla ribalta, offrendo un assist invitante a Lautaro dopo una volata sulla destra, di poco impreciso però. Il belga, però, si rifà spendendo nel sette una corta respinta di Gabriel (60’). Il resto della partita è pura accademia: occasioni per Brozovic, doppia per Lautaro, gol annullato a Politano per fuorigioco iniziale di Lukaku e bellissimo gol di Candreva con un missile all’incrocio (87’).
Nel mezzo, l’espulsione di Farias per un brutto fallo sul neo-entrato Barella. Un 4-0 netto e frutto di un gioco veloce e aggressivo. Il messaggio a Juventus e Napoli è stato lanciato.