Anche se è solo calcio estivo, Juventus-Inter è pur sempre il derby d’Italia. Dopo l’uno a uno dei tempi regolamentari, i bianconeri si sono imposti per 5-4 ai rigori. Ma cosa hanno detto i 90’ minuti? Sostanzialmente due cose: l’Inter inizia ad assimilare il credo di Conte, la Juventus fatica invece a capire quello di Sarri. Naturalmente, sentenziare fin da ora in positivo o in negativo è ancora prematuro, considerando condizione fisica generale e gambe sottoposte a carichi di lavoro eccessivi. Però, se il buongiorno si vede dal mattino, i tifosi nerazzurri possono ben sperare, mentre quelli bianconeri devono ancora aspettare.
Pronti via ed è la Juve a rendersi pericoloso dopo soli due minuti con CR7: bravo Handanovic a bloccare il tentativo centrale. Ma è solo un fuoco di paglia. L’Inter, col passare dei minuti, si impossessa delle chiavi del centrocampo grazie al pressing alto e al raddoppio di marcatura. Il vantaggio arriva al 10’: spizzicata di Gagliardini su angolo di Sensi, intervento goffo di De Ligt e palla in rete. La Juventus fatica a reagire e produrre gioco.
A centrocampo, il solo Pjanic sembra avere le idee chiare, mentre i cambi di gioco dell’Inter mettono in difficoltà i bianconeri sulle fasce, con Perisic e Candreva ad imporsi spesso. Proprio quest’ultimo, al 29’, sfiora il raddoppio con un tiro di sinistro a giro che esce di poco a lato. Ci prova Ronaldo con un blando tentativo di testa su cross di Cancelo (33’), ma è sempre l’Inter ad essere pericolosa: uno due tra Perisic e Sensi, con quest’ultimo anticipato al tiro da Bonucci in piena area (37’). Poi al 41’ è Brozovic a provarci da fuori, ma il tiro viene respinto da Szczesny. L’ultimo tentativo è bianconero, ma il tiro al volo di Bernardeschi si spegni un paio di metri sopra la traversa.
Il secondo tempo si apre con alcuni cambi, tra cui quello decisivo tra Szczesny e Buffon. Dopo alcuni tentativi di Dalbert e Perisic, è Ronaldo a chiamare all’intervento Padelli, entrato al posto di Handanovic, che respinge il tiro del portoghese in angolo (9’). Lo stesso portiere si ripete al 12’ su una conclusione dal limite di Rabiot. La Juve è diversa da quella del primo tempo, anche se l’Inter mostra di essere pericolosa in contropiede. Il pareggio bianconero arriva al 23’: punizione dal limite battuta da Ronaldo, deviazione in barriera e pallone che scavalca Padelli. I tifosi cinesi presenti sugli spalti ora possono esultare per il gol segnato dal loro idolo.
La girandola dei cambi, soprattutto in casa nerazzurra, fanno calare l’intensità del match. Prima della lotteria dei calci di rigore, la Juve va vicino al vantaggio con Ronaldo, il quale però tergiversa troppo dopo aver dribblato Padelli, il quale riesce a recuperare il pallone. Ecco allora i rigori, dove ai due primi errori nerazzurri fanno capolino i due finali della Juve, che costringono le squadre ad andare ad oltranza: Buffon (tre rigori parati) neutralizza il tiro di Borja Valerio, mentre Demiral riesce a segnare.
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