Arrestato martedì mattina dalla polizia francese, Michel Platini è stato rimesso in libertà dopo essere stato sottoposto ad un lunghissimo interrogatorio. “Le Roi” è stato accusato di corruzione nell’assegnazione del Mondiale di calcio 2022, che si giocherà in Qatar.
Platini ha lasciato il carcere a mezzanotte e mezza, negando qualsiasi illecito a lui ascritto. Insieme ai suoi legali, da martedì mattina si trovava nell’Ufficio anticorruzione della polizia giudiziaria di Nanterre.
Dopo il rilascio, l’ex numero uno dell’UEFA ha commentato: “L’interrogatorio è stato lungo ed estenuante, ma non poteva essere altrimenti visto il numero cospicuo di domanda a cui ho dovuto rispondere. Alcune riguardavano l’Europeo del 2016, altre il Mondiale russo del 2018 e quello prossimo in Qatar”. All’interrogatorio, hanno partecipato come parti in causa Claude Gueant, all’epoca segretario generale dell’Eliseo, e Sophie Dion, consigliere sportivo dell’amministrazione Sarkozy.
Uno dei suoi collaboratori più stretti ha difeso Platini affermando che è completamente estraneo ai fatti. “Definirlo arresto è sbagliato”, ha dichiarato. “Invece, è stato convocato come testimone, in modo che le persone ascoltate non possano accordarsi fuori dalla procedura”.
Qualche giorno prima dell’arresto (o qualunque cosa sia), Michel Platini aveva lanciato specifiche accuse: “Esiste un complotto contro il sottoscritto messo in atto da FIFA e TAS. Ora si puniscano i colpevoli. Accuse di corruzione o quant’altro non stanno più in piedi. So chi ha voluto colpirmi, ma purtroppo non ho le prove”.
L’ex presidente della FIFA, Sepp Blatter, quando ha appreso la notizia ha dichiarato di essere sorpreso: “E’ una vecchia storia di cui si è parlato già tanto. Non capisco perché è stata nuovamente riproposta”.