I dubbi di pochi, le certezze di molti, il destino che indica la strada: il Liverpool vince la Champions battendo 2-0 il Tottenham in una sfida tutta inglese, poco spettacolare, a tratti noiosa e che si accende soltanto negli ultimi dieci minuti. Klopp ha sacrificato il suo credo calcistico a favore della praticità.
Le due débâcle precedenti contro il Bayern Monaco nel 2013 e il Real Madrid lo scorso anno hanno sicuramente insegnato molto al tecnico tedesco in termini di saggezza. Pochettino ed il suo Tottenham non potevano fare di più di quello visto in campo. In fondo, sono arrivati in finale meritatamente certo ma in modo inaspettato, ed alcuni giocatori fondamentali per l’economia della squadra (vedi Eriksen) hanno patito oltremodo la tensione.
Pronti via e dopo 27 secondi un tocco di Sissoko su cross di Manè viene giudicato da rigore dall’arbitro Skomina e dallo stesso VAR. Si presenta sul dischetto Salah un minuto e mezzo dopo: sinistro e Lloris fulminato. Il Tottenham non reagisce e i Reds speculano sul risultato anziché cercare di affondare il colpo.
Gli unici tiri di uno scialbo primo tempo sono di Alexander-Arnold e Robertson per il Liverpool e di Eriksen per gli Spurs. Kane non pervenuto (dopo 50 giorni di assenza era prevedibile). Alla fine della prima frazione di gioco, la sensazione generale è quella di una tipica partita di calcio all’inglese, con ritmi blandi e attesa dell’errore avversario.
Nel secondo tempo, il Tottenham inizia a mostrare segni di maggiore vitalità. Le avanzate di Rose mettono in difficoltà i Reds, mentre Son, nonostante abbia finalmente iniziato a giocare come lui sa, predica nel deserto che lo circonda negli ultimi 15 metri. Kloop sostituisce un inconsistente Firmino con il veloce Origi, facendo capire di voler chiudere la contesa il prima possibile.
Le contromosse di Pochettino sono prima Moura, colui che ha portato gli Spurs alla finale del Wanda Nara, e poi quella disperata di Llorente. Ma c’è Alisson a sbarrare la strada verso il pareggio: prima respinge un tiro dalla distanza di Son e poi una punizione a giro calciata da Eriksen. Ma, probabilmente, il destino aveva già scelto prima il vincitore della Champions 2018-19.
Origi riceve palla da Matip e con un sinistro preciso e potente infila Lloris: 2-0 e partita chiusa. Il Liverpool si laurea campione d’Europa per la sesta volta nella sua storia, Kloop vince finalmente la sua prima Champions.
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