Dopo settimane in cui varie voci si sono rincorse sul lungo tracciato che porta alla Continassa, Agnelli ha deciso di esonerare Allegri dalla guida della Juventus. Una notizia per alcuni inaspettata, per altri meno, mentre una larga fetta di tifosi bianconeri l’hanno accolta con una felicità che sa di beffa per il tecnico livornese, la cui unica colpa è quella di non essere riuscito a portare la Juventus sul tetto d’Europa.
Le motivazioni che stanno dietro a questo divorzio non possono essere soltanto dettate dal fallimento europeo, decretato dalla cocente eliminazione nei quarti di finale di Champions con l’Ajax. Alcuni addetti ai lavori molto vicini all’ambiente juventino affermano che le pretese di Allegri non potevano essere accettate da Agnelli, intese non dal punto di vista economico ma di natura squisitamente tecnica.
Il tecnico livornese ha chiesto una parziale rivoluzione dell’organico, con cessioni illustri: Dybala, Mandzukic, Cancelo, Douglas Costa, Alex Sandro e Pjanic in nomi inseriti in un’ipotetica lista. Sicuramente, da queste cessioni la società avrebbe ricavato tanti soldi, da reinvestire poi sul mercato. Ma, trattandosi di giocatori dalle indubbie qualità tecniche, probabilmente Agnelli non ha visto delle motivazioni valide per accontentare Allegri.
La squadra non va rivoluzionata ma rinforzata in un reparto in particolare: il centrocampo, che manca di un elemento fondamentale, ossia un regista in grado di giocare tra le linee e verticalizzare in direzione delle punte ma, soprattutto, bravo ad assecondare al meglio i movimenti di Cristiano Ronaldo.
Per quanto riguarda il sostituto di Allegri, la società non ha ancora offerto degli indizi a giornalisti e tifosi in ansia. I nomi che si fanno sono vari: da Guardiola a Pochettino, da Conte a Simone Inzaghi fino ad arrivare a Sarri. Il sogno di Agnelli resta l’allenatore spagnolo, attuale tecnico del Manchester City, che proprio ieri ha però dichiarato di non essere intenzionato a lasciare l’Inghilterra per l’Italia. Paratici e Nedved parteggiano per un ritorno di Antonio Conte, idea però osteggiata dal presidente bianconero.
In attesa che i dubbi vengano sciolti, domani sera allo Stadium, dopo la partita con l’Atalanta, ci sarà la festa scudetto. Allegri, nonostante le critiche ricevute negli ultimi due anni, dovrà essere elogiato e osannato dai tifosi presenti sugli spalti. Nonostante le due finali perse in Champions, i suoi successi sono insindacabili: 5 scudetti, 4 Coppa Italia, 2 Supercoppe italiane. Insomma, i ringraziamenti sono d’obbligo per un allenatore entrato di diritto nella storia della Juventus.