Negli ultimi anni, di solito è accaduto qualche settimana prima dell’inizio della stagione calcistica professionistica italiana, invece questa volta sui titoli di coda, o quasi: il Palermo è stato retrocesso in Lega Pro dal Tribunale Federale Nazionale della Figc per illeciti amministrativi.
Una sentenza che stravolge, pochi giorni dopo la fine del campionato cadetto, la classifica finale e quindi play-off e play-out: il Foggia, terz’ultimo e retrocesso nella lega inferiore, diventa quart’ultimo e si giocherà la permanenza in Serie B contro la Salernitana (salvo il Venezia), mentre nei play-off promozione rientrerà invece il Perugia.
Venerdì e sabato sono in programma i quarti di finale che vedranno impegnate Spezia contro Cittadella e Verona contro Perugia. Naturalmente, le date potrebbero essere posticipate nel caso in cui il Palermo ricorrerà in appello.
Rino Foschi, direttore sportivo del Palermo, ha così commentato la sentenza: “In realtà non ci sarebbe nulla da dire, solo prendere atto della particolarità del nostro Paese. Quest’anno, la società ha fatto un grande lavoro, con serietà e professionalità, pagando tutti gli stipendi, mantenendo il mercato in attivo e, soprattutto, presentando un’iscrizione regolare. L’amarezza è veramente tanta ed è difficile da descrivere”.
Sul fatto che la vicenda non si chiuderà certamente qui, il Ds ha risposto “sicuramente no. Poteva avere una sua logica se l’irregolarità riguardasse l’iscrizione al campionato, ma la Covisoc ha preso atto che tutta la documentazione presentata era perfettamente regolare.
Questa sentenza non punisce soltanto il Palermo in quanto società calcistica, ma tutta una città intera. Il calcio è un’azienda che produce tantissimo per il Paese. Palermo, in quanto quinta città italiana, non meritava questo trattamento. Anche se ci saranno altri gradi di giudizio, la mia fiducia è ormai ai minimi termini”.