Chi crede che nel calcio valga sempre la regola matematica 1+1=2 dovrebbe cambiare idea. Anche se giochi la miglior partita dell’anno, domini il tuo avversario per un tempo intero e passi meritatamente in vantaggio, non vuol dire che alla fine la somma giusta sia quella empirica.
Al Milan l’hanno capito molto bene. La Juventus distratta del primo tempo e tatticamente messa male in campo da Allegri non poteva certamente lasciarsi sconfiggere senza averci prima provato. D’altronde, non è la prima volta che i bianconeri ribaltano il risultato. A fare la differenza, in talune circostanze, sono gli uomini che hai panchina; e quando ne entrano due come Pjanic e Kean, allora tutto diventa possibile.
Nel primo tempo i rossoneri, certamente più vogliosi di una Juve con lo scudetto ormai in tasca (la matematica certezza è solo un dettaglio) e con la testa alla prima sfida di Champions sul campo dell’Ajax, hanno dominato soprattutto a centrocampo e concesso poco o nulla agli attaccanti bianconeri. Davanti, Suso e Piatek hanno dato non pochi grattacapi alla coppia Bonucci-Rugani.
Prima del gol del vantaggio, il Milan ha protestato per la mancata concessione di un calcio di rigore. Su cross di Calhanoglu, Alex Sandro colpisce in modo evidente con il braccio. Richiamato a vedere l’azione al VAR, l’arbitro Fabbri valuta involontario il tocco e dà semplice calcio d’angolo ai rossoneri. Il gol arriva ugualmente dopo 5 minuti, esattamente al 39°: Bakayoko intercetta un passaggio di Bentacur a Bonucci, serve Piatek che batte di prima intenzione Szczesny. Per il polacco è il 21° gol in campionato.
Lo svantaggio scuote i bianconeri, che vanno vicino al pareggio sul finire della prima frazione con una splendida semi-rovesciata di Mandzukic. Altrettanto spettacolare la risposta di Reina, che manda la palla sopra la traversa con la mano di richiamo.
La scossa continua nel secondo tempo. Cresce Bernardeschi e con lui tutta la squadra. Ma è Bonucci a dare il là all’azione del rigore: lancio perfetto per Dybala in area, su cui Musacchio commette un fallo inutile. Dal dischetto, la Joya spiazza Reina e riporta la partita in equilibrio.
Viene però dalla panchina la svolta definitiva. Pjanic sostituisce Spinazzola, e poco dopo Kean un poco contento Dybala. Dopo vari tentativi da ambo le parti, al 39° il bosniaco intercetta un disimpegno di Calabria per Bakayoko e, dopo pochi passi, serve Kean in area: tiro rasoterra e palla a fil di palo. Reina può solo osservare la sfera sbattere contro la rete. Lo Stadium esplode, Kean è di nuovo decisivo.
Prima del fischio finale, Szczesny dice no all’ultimo tentativo di Calhanoglu. Al Milan l’onore delle armi, alla Juve i tre punti. Se domani il Napoli dovesse perdere col Genoa, i bianconeri vincerebbero il campionato con 7 turni d’anticipo.
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