All’ombra della Mole di Torino, si nascondono insidie che i tifosi della Juve hanno ben identificato. Da quando Cristiano Ronaldo è diventato bianconero, sono accadute alcune cose che creano dubbi e perplessità nelle loro menti.
Dalla prima ed inesistente espulsione in Champions League, dopo mezz’ora di partita in casa del Valencia, alla presunta violenza sessuale ai danni di Kathryn Mayorga fino alla condanna in Spagna a 23 mesi di carcere e 18 milioni di euro da pagare per evasione fiscale, sui social media le ipotesi sul perché tutto questo sia accaduto in così poco tempo e proprio adesso che il portoghese veste la maglia bianconera alimentano quelle complottiste.
Alcuni tirano in ballo il Real Madrid, principalmente Florentino Perez, che ha mal digerito il passaggio alla Juve per una cifra irrisoria se paragonata al talento di Cristiano Ronaldo. Il potentissimo club madrileno proteggeva il giocatore da arbitri, donne, fisco e quant’altro? Pensare che sia così significherebbe considerare Perez una sorta di “padrino” che manipola media, persone, istituzioni e altro. Assurdo! D’altronde il bello dei social è proprio questo: ognuno è libero di dire ciò che vuole e di trarre qualsiasi conclusione, anche in assenza di prove.
Ritornando alla sentenza di ieri, Ronaldo pagherà l’esosa multa ma non passerà in carcere neanche un minuto, in quanto la legislazione spagnola prevede che chiunque sia condannato per la prima volta e per meno di due anni non deve scontare la pena nelle patrie galere. Al tribunale di Madrid Ronaldo è giunto a piedi. Niente auto ad accompagnarlo all’interno dell’edificio, come richiesto dagli avvocati e negato dal Presidente della Corte. Accompagnato dalla fidanzata Giorgina Rodriguez, dopo la sentenza si è limitato a dire “Tutto bene ragazzi”.
Mentre i tifosi anti si sono già scatenati, quelli juventini manifestano una certa preoccupazione: la condanna, unita all’inchiesta sul presunto stupro, minerà le certezze mentali e fisiche del fuoriclasse portoghese?