Luciano Spalletti ancora non ha mandato giù quello che successe a Roma l’anno del ritiro di Totti e ha svelato la sua verità sul ritiro del capitano giallorosso: ecco come sono andate davvero le cose tra i due, al di là di quanto messo in scena dall’ex calciatore giallorosso nella famigerata fiction.
C’è un’etichetta che da anni, ormai, Luciano Spalletti si porta dietro: quella di allenatore che distrugge le carriere dei capitani. Tutto è cominciato con la telenovela con Francesco Totti, poi con quella con Mauro Icardi e infine con gli ultimi dolorosi addii, quelli napoletani di Insigne, Koulibaly e Mertens. Ma il tecnico non ci sta e, in un’intervista a DAZN, ha voluto una volta per tutte spiegare la sua versione dei fatti. Perché lui, con tutti questi addii, c’entra poco o nulla, almeno stando alle sue rivelazioni, piuttosto clamorose, soprattutto sul rapporto con l’ex numero 10 giallorosso.
A volte un allenatore deve fare scelte dolorose
Se di Mertens nella chiacchierata con Diletta Leotta l’allenatore di Certaldo non ha parlato, per quanto riguarda Insigne e Koulibaly Luciano ha confermato che ha fatto di tutto per convincerli a restare a Napoli. In particolare l’addio del senegalese, il suo Comandante, il calciatore con cui aveva stretto un rapporto più profondo, è stata per lui una ferita difficile da rimarcare.
A quanto pare le cose però sono andate diversamente secondo quanto riferito dalla storiografia calcistica anche con un altro suo ex grande capitano, Mauro Icardi. Ai tempi dell’Inter, infatti, l’attaccante iniziò ad avere problemi con la società proprio sotto la sua gestione, ma Luciano tiene a sottolineare che l’argentino non è andato via sotto la sua guida, ma quando già era subentrato Antonio Conte. Questione di tempistiche, insomma. Diverso il discorso con Totti, il caso certamente più spinoso di tutta la sua carriera…
Leggi anche -> Totti dirigente della Roma: l’annuncio lascia senza parole i tifosi giallorossi
Totti e Spalletti, versioni agli antipodi: chi dice la verità?
“Mi disturba quando dicono che l’ho fatto smettere io, perché non è assolutamente vero“, ha affermato senza troppi giri di parole, Luciano Spalletti parlando di Totti. Perché in effetti il racconto dell’addio al calcio dell’ex capitano romanista, per come ha voluto farlo intendere lo stesso ex giocatore, vede come principale responsabile proprio l’allenatore certaldino. Spalletti però ha sempre sostenuto, allo stesso modo, la tesi di essere stato a sua volta, vittima di una situazione spiacevole, che lo ha costretto a scelte drastiche.
Nella sua intervista-confessione, l’allenatore racconta di quanto ha voluto bene a Francesco, un ragazzo speciale per lui, che resta nel suo cuore a prescindere da tutto. Un giocatore fondamentale per la sua carriera, ma che non poteva venire sopra il bisogno della squadra. Secondo Spalletti se non avesse fatto delle scelte difficili (ma a suo modo corrette), sarebbe stato impossibile arrivare al secondo posto.
Spalletti: “Totti sapeva che a fine anno avrei lasciato”
Per questo ha dovuto comportarsi in un certo modo con lui, a malincuore. Tuttavia, non è vero che è stato questo a portare Francesco alla decisione del ritiro: “Totti ha finito quando tutti sapevano che a fine anno avrei lasciato, per cui avrebbero potuto farlo continuare“. In altre parole, la responsabilità va data a chi non gli ha offerto un rinnovo, quindi alla dirigenza e alla società.
Potrebbe interessarti -> Totti: “Lascio la Roma, ma non per colpa mia”
Per quanto riguarda la serie tv Speravo de morì prima, che racconta una versione dei fatti quasi totalmente diversa, l’allenatore ammette di averla un po’ guardata, e un po’ di averne sentito parlare. “Quello che trovo sbagliato è che aveva contenuti per farla su se stesso la serie, invece l’ha fatta su di me, mi ha fatto diventare popolarissimo“, ha chiosato ironicamente il tecnico, desideroso di mettere la parola fine sulla questione con questa intervista. Ma siamo certi che non sarà così…