Il Liverpool ha cominciato la stagione vincendo il Community Shield, ma il modo in cui i calciatori l’hanno festeggiato, ha lasciato i tifosi senza parole. Non ci sono più i calciatori di una volta…
Ci siamo, il calcio europeo sta tornando. Mentre i campionati principali stanno partendo, uno dopo l’altro, si sono già assegnati i primi trofei della stagione, quelle ‘supercoppe’ che ormai sono in Italia sono diventati un appuntamento di marketing da rinviare all’inverno. In Inghilterra, ad esempio, hanno dato spettacolo Liverpool e Manchester City. Più che la vittoria dei Reds nel Community Shield, a sorprendere i tifosi è stato però il modo di festeggiare dei calciatori di Klopp.
Negli occhi di molti vecchi appassionati di calcio, infatti, c’è sempre quel modo di celebrare ogni singolo trofeo con un coinvolgimento che travolge fino all’inverosimile. Magari non il pullman scoperto, eccessivo per una finalissima estiva, ma almeno quelle immagini di festa senza fine negli spogliatoi, di fiumi di birra e spumante, gavettoni, salti e balli.
Immagini di gioia, insomma. Quella gioia che solo la vittoria, conquistata con grande fatica e dopo grande sudore, può valere. Quella felicità autentica, spesso invisibile sul volto di chi è abituato a conquistare i trofei, ma percepibile in chi invece raggiunge i primi trionfi della propria carriera. Una gioia che, nei calciatori dei Reds, non è sembrata così evidente…
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Community Shield in bacheca, ma i Reds esultano così
A scatenare il dibattito sui social sono stati, in realtà, non tanto i festeggiamenti in campo, vivaci e scatenati come sempre, complice anche il livello dell’avversaria battuta per poter portare a casa questo trofeo, quanto le immagini che sono diventate virali sul web degli spogliatoi nel dopo partita. Una foto in particolare ha stupito moltissime persone, che lo hanno visto come la prova del cambiamento, e non in meglio, dei tempi.
Nell’immagine possiamo vedere molti giocatori del Liverpool con il proprio smartphone in mano, impegnati a comunicare con i propri fan, o magari con amici e parenti, quasi isolati in se stessi. Una foto del genere ha scatenato ovviamente una serie di analisi nostalgiche e sociologiche da parte di chi, pur non volendo, si è rifugiato in quella che è solo retorica. Perché è indubbio che i tempi siano cambiati, e che oggi immagini come quelle che hanno visto in passato protagonisti personaggi del calibro di Vieira, Terry e Roy Keane difficilmente potremo vederle. Questo però non dovrebbe portare a considerazioni quasi populistiche.
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La verità è un’altra, ovvero che, con tutta probabilità, questo scatto è stato effettuato in un momento di relax dopo i festeggiamenti. Mentre in passato ci si rilassava magari chiacchierando, oggi lo si fa guardando gli smartphone. I tempi sono senza alcun dubbio cambiati. Tuttavia è abbastanza probabile che, ricercando negli archivi fotografici delle celebrazioni di vecchi Community Shield di dieci o venti anni fa, potremo trovare magari non i ragazzi impegnati a messaggiare o a guardare i social, ma a parlare al telefono ognuno con le proprie famiglie. Non sarebbe strano, no?
Insomma, che il mondo sia cambiato, e non poco, questo è fuor di dubbio. Ma giudicare un gruppo di ragazzi, con un’amara nostalgia, solo da una fotografia decontestualizzata appare un’operazione fine a se stessa. Operazione che non porta un grande contributo alla comprensione di come le nuove generazioni stiano crescendo con valori differenti da quelle precedenti.
