Le magie degli idoli di Vinovo sono uno sprone per Martina Lenzini che nella Juventus è tornata per … emulare i grandi al maschile. Un po’ come Juan Cuadrado e anche CR7, ma aggiungendo un numero in più.
La classe delle ragazze emerge con gran qualità. Martina Lenzini ha rappresentato un gradito ritorno per i sostenitori della Juventus femminile. Il record delle trenta vittorie consecutive in Serie A porta anche il suo nome, per la capacità di essere propositiva sulla fascia destra.
Sulla zona laterale il riferimento, guardando al club maschile, non può che essere Juan Cuadrado. Lenzini, come il colombiano, può essere impegnata sia come esterno destro alto, andando così ad aggiungersi nel pacchetto offensivo nella manovra corale, oppure rimanendo come terzino basso e cercando la sovrapposizione.
I movimenti della Lenzini sono la chiave su tutta la fascia, c’è grande considerazione da parte dell’ambiente, ben sapendo come è un talento polivalente. La calciatrice può giocare anche al centro, in caso di emergenza, sia a centrocampo (più raro, comunque), oppure come centrale difensivo. Lei scala come pochi, pressa come molti ma mette un maggior vigore rispetto ad altre colleghe: proprio per questo è un elemento pronto per ogni evenienza. Rispetto a CR7 ha un numero in più. Non ha la maglia numero 7 ma la 71, a testimoniare l’unicità della ragazza in bianconero.
Martina Lenzini è una calciatrice preziosa nella nuova Juventus impostata da Joe Montemurro. Classe 1998, ha già un bagaglio di esperienze non indifferenti, comprese quelle in tutte le selezioni delle nazionali giovanili sino alla prima squadra del ct Milena Bertolini.
Il suo percorso è iniziato nella provincia per poi essere notata dal Brescia, che per farla crescere l’ha mandata nel 2014-15 a giocare nell’Imolese in Serie B. Ottenendone buone risposte, l’ha riportata a casa per una stagione, ottenendo subito l’attenzione delle grandi. Che hanno fatto maturare ancora la Lenzini a Brescia, per poi tentare di acquistarla nella stagione 2017-18. A riuscirci è stata la allora neonata Juventus, intenzionata a creare un super team con un mix di promettenti italiani ed esperte calciatrici straniere.
Una stagione, la prima in bianconero, con nove presenze e uno scudetto importante, il primo per quanto riguarda il club di Torino con la svolta in rosa. Il prestito a Sassuolo, poi, per continuare il percorso di magie e maturazione, durato per tre stagioni. In neroverde è stata un’assoluta protagonista, il club emiliano è cresciuto molto nel corso del tempo, di pari passo ai progressi individuali della Lenzini.
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La calciatrice non si muove da Torino, ha trovato una sua dimensione, un gruppo affiatato e l’ambizione di far bene in Italia e in Europa. Proponendo cross e assist, dando chilometri utili alla causa nonché magie alla Juventus.
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